Takahashia Japonica

scritto da AGapi
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Autore del testo AGapi

Testo: Takahashia Japonica
di AGapi

Immagina una persona che, con fiducia, percorre un sentiero. 
Ad ogni passo, scopre quanto la terra sia una compagna che la sorregge e capisce l'importanza dell'equilibrio quando questa si scosta, non appena percepisce brame di appartenenza. 
Un semplice parco che inonda di ombra e silenzio.
Si diramano viali alberati e strade che producono sottofondi cittadini. 
Immagina la gente che condivide quel sentiero, ma non si é ancora accorta. 
Cieca? 
Evitante? 
Gli alberi sono cosparsi di anelli bianchi. 
Costumi? 
Stretti come gli anelli che allungano i colli di alcune donne africane. 
No. 
Sono parassiti. 
Immagina Renzo che gira per la sua città. La gente che ribolle di lebbra lo osserva e cade a pezzi mentre viene condotta in discarica, al lazzaretto. 
Come le nonne, però, l'incoscienza cucina il panico a puntino e chi va al lazzaretto é solo un bel lazzarone.
Immagina ricchi proprietari terrieri che passeggiano in mezzo a schiavi in catene. 
É cosí che vedo quegli anelli. 
Catene. Bianche. 
Eppure, gli alberi sono saldi nelle loro posture. 
Radicati. Rispettano il loro ciclo. 
La malattia non li impedisce. 
Lo vedo che soffrono, ma mi conducono verso altre immagini. 
... Gli anelli delle tende! 
Attendevano che terminasse il lavaggio per riappendere le loro vesti.
La sofferenza... gli alberi la vestono e non ne disdegnano l'eleganza.
Non la repellono. 
Non c'é nulla da nascondere e nella serata di gala spiccano sempre piú in alto di tutti.
Mi immagino di spiccare. 

Takahashia Japonica testo di AGapi
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