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Sono partita insieme a Fabrizio quest'anno.
Lui mi invia le foto delle sue tappe ed io immagino ciò che non si vede.
Non sono andata per niente in ferie in realtà, un po' ne gioisco perché ho amato fare e non pensare, se mi fermo e penso, il mondo e il cosmo diventano grovigli e la mia sapida saccenza è lì seduta con l'arcolaio intenta a sbrogliare l'impossibile.
Fabrizio intanto attraversa il Portogallo, ha la fissa dei templari da sempre e, si ferma in ogni possibile collegamento di riferimenti simbolicamente annessi.
Tomar, Sintra, Lisbona.
Rimango particolarmente interessata da un pozzo sito nel palazzo Quinta de Regaileira, dalle immagini che Fabrizio mi invia la prospettiva cambia significativamente se si ci trova all'entrata o, al contrario all'interno. La luce forte del lucernario illumina il fondo del pozzo e tutte le sue pareti cesellate da affacci arcuati. Invece dal fondo del pozzo tutto appare buio mentre una forte luce dall'apertura superiore lascia spazio solo al cielo.
Da quello che mi racconta sembrerebbe che fosse iniziatico, una sorta di cambiamento verso il miglioramento della coscienza e conoscenza.
Trovo curioso quasi dantesco questo girone limbico ( intendo cerebrale ) e come il pozzo in molte occasioni abbia rappresentato vari significati partendo dall'acqua iniziale bisogno.
La matassa sta implorando oggi di essere lasciata in pace, io di mio la accontenterei il tempo però è incerto anche per scendere giù al mare.