Contemplazione

L'orizzonte è un defilarsi
opaco, sconfinato
dove le linee del paesaggio s'ingarbugliano.
Vibrano al vento le reti delle zanzariere. 
Scoppi di colpi in sordina: cupo memento.
A che idoli, evasioni, cromìe
si consegnano straniere le nuvole 
e i sudori corporei, mentre 
fumi sterilmente azzurrini 
esalano dai tetti irregolari?
In echi crudi - a quali porte? - un gracchiare.
Masse buie di letame nel deserto 
dei campi. Rogge, silenzioso scorrere. 
Filari gracili, gatti rapiti da un sonno
senza fine. Dietro facciate disperse
l'inconscio fuoco del tramonto
impaurisce i pensieri dei bambini;
occhi che vagano, fondendosi
con i ristagni del giorno. 

Scuri chiusi, nomi sussurrati,
assiderate impossibilità...