Un'odissea che non conoscerà mai la sua Itaca

Mai vacilli il tuo coraggio
nell'infinitezza del viaggio,
ché impervio è il cammino
per forgiare il tuo destino;
desertico ed erto è il sentiero,
nelle tue sole mani il veliero
per navigare verso 
l'orizzonte della sublimazione, 
al vento issando 
le vele della trasvalutazione;
sì che, in un sonno mortal sopita, 
la tua anima si desti a nuova vita,
risalendo dal buio abissale,
volgendo al manto siderale;
ardua è l'impresa, 
eterna l'ascesa,
ma, tetragono a ogni turbamento,
sempre insegui il tuo trascendimento,
ché asintotica è la tensione,
ma già in essa è l'elevazione.

- Salvatore Mozzillo -