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“Still talking to myself and nobody’s home”
Da “Estranged” dei Guns n’Roses
Unknown Alter Ego = E.
Stefano = S.
PARTE IV.
È venerdì notte. Sto lavorando ad alcuni progetti letterari che mi sono stati commissionati dalla mia casa editrice. Mia moglie dorme già da molte ore. Non siamo affatto sincronizzati e parliamo molto poco ultimamente. Il fatto è che la notte favorisce lo scorrere delle parole, il silenzio che ti circonda abbatte la diga, facendo partire il fiume dell'ispirazione. Leggo e scrivo meglio di notte. Invece mia moglie è assai mattiniera, e la sera è come se non esistesse. Ripenso a S. Può darsi che lui si fosse trovato in una situazione simile. Prendo un bloc notes e cerco argomenti per la prossima intervista. Invio un Whatsapp a S. proponendo un incontro serale in un feriale della settimana entrante. Mi risponde subito, brevemente: "ok. Lunedì." Mi accorgo dell'orario. 03:07. Si. S. è notturno come me.
Interno - Esselunga - Notte
Ci troviamo all'Esselunga, che lui ha raggiunto a piedi. S. mi ha chiesto la cortesia di accompagnarlo a casa, una volta fatte le compere. È motociclista, e quando ha la possibilità di scroccare un passaggio a qualcuno, riempie il bagagliaio di quest'ultimo con la spesa. Lo osservo scegliere vari prodotti. In prevalenza frutta e verdura, ancora una volta mi parla della dieta che segue minuziosamente. È vestito in modo molto elegante, un completo azzurro chiaro con camicia e cravatta di color nero, tono su tono. Decido di non accendere il registratore durante la spesa. Temevo che potesse essere distratto, oltre che imbarazzato a dare le risposte con le altre persone intorno. Per non parlare del fastidio che avrei provato a riascoltare il nastro con tutto quel rumore di sottofondo.
Interno - "Come Eravamo" - Notte
Dopo aver portato la spesa a casa sua, io e S. andiamo nel centro città. Mi guida in un piccolo fast food alla toscana, con proposte molto tradizionali, dove avremmo cenato. Salsiccia e patate per lui, polpette al sugo per me. Una volta fatte le ordinazioni saliamo ad una sala al piano superiore, vuota fino a quel momento. Lì, soli, con l'acquolina alla bocca per i panini che attendevamo, ricominciamo l'intervista, se fosse un incontro di boxe saremmo stati alla quarta ripresa.
E:"Oggi è vestito in modo molto elegante, altre volte l'ho vista in abiti più punk. Non ha uno stile definito o Le piace cambiare?"
S:"È corretto dire che mi piace cambiare, sorprendere con il vestire. Ma quando sono al lavoro non curo minimamente il mio look, se non per un piccolo complesso. Non voglio mai andarci vestito con gli stessi abiti per due giorni consecutivi. Potrei usare le stesse scarpe, gli stessi calzini, forse anche gli stessi pantaloni, ma tra un giorno e l'altro, almeno la maglia o la felpa devono essere diverse. Sin dai tempi della scuola facevo molta attenzione a questo. Ho sempre avuto uno stile elegante per le serate o in alternativa un anonimo stile "streetwear". Di recente che ho cercato di rinnovare il mio armadio Hip Hop, ma oltre a questo ho introdotto alcuni abiti che richiamano l'immaginario punk e rock'n'roll."
E.:"Per quale motivo Lei ha iniziato a cercare un look punk?"
S:"Come ha potuto vedere quando ha visitato il mio appartamento, la musica è la mia più grande passione. Parte della mia cultura musicale è legata al mondo del Rock, e l'estetica delle grandi stelle della musica mi ha ispirato, come se potessi assomigliare a loro."
E.: "Non trova eccessivo l'uso della matita?"
S:"È una domanda che mi è già stata posta. Sicuramente è un qualcosa di insolito. Anzitutto a mia discolpa devo dire che non è un qualcosa che faccio quotidianamente, ma solo in certe occasioni, in particolare per le serate in cui frequento ambienti e/o locali affini col mondo rock. Poi devo dire che mi ci vedo bene in realtà, e Lei sa bene quanto il mio Ego, per quanto enorme necessita di alimentarsi continuamente. Alcuni dei miei miti si truccavano, anche fuori dal mondo del rock. Michael Jackson, Mick Jagger, BJ Armstrong dei Green Day e si potrebbe andare avanti fino a domattina."
E.:"In una delle Sue strofe più recenti cita Paola Cortellesi ed il commento sulle favole classiche che a suo dire sarebbero sessiste. L'argomento femminista l'ha colpita ancora?"
S."Non soltanto il femminismo in sé. Anche il politicamente corretto c'entra. È una cappa soffocante di cose che pare non si possano più dire, e del passato che, pare, debba essere cancellato. Ho visto di recente Toro Scatenato di Scorsese. De Niro, attore strepitoso, interpreta un pugile in una classica parabola di ascesa e caduta. In alcune scene è violento nei confronti della consorte, ed in altre anche nei riguardi del fratello, interpretato da Joe Pesci. Mi sono chiesto: se queste scene per qualche ragione tornassero alle cronache monterebbe la polemica di mondare il film dalla violenza? Rappresentare un qualcosa non significa certo approvarlo, e la libertà che si esprime con ogni forma d'arte è ciò che ci distingue dal totalitarismo. Cosa dovremmo dire allora della violenza esplicita del Pulp di Tarantino? Andrebbe vietato in quanto violento? Alcuni sicuramente pensano che essere esposti a scene violente può essere condizionante per il comportamento di chi guarda. È violento, bisogna ammetterlo, eppure il suo cinema è arte."
E:"Cosa trova di interessante nel cinema di Tarantino?"
S:"Amo il fatto che la suddivisione in capitoli della sceneggiatura sia esplicita. Oltre a questo, che non credo sia un dettaglio, riesce a unire molti elementi nei suoi film. C'è la tensione spasmodica dei thriller, per quanto in realtà lo scorrere degli eventi sia lento. C'è lo spirito di libertà che viene trasmesso in modo romantico dai western. Si sa che ha attinto a piene mani dal cinema della coppia Leone/Morricone, infatti le musiche di quest'ultimo hanno adornato diverse delle pellicole di Tarantino. Infine il suo marchio di fabbrica, il pulp, sangue che scorre a fiumi, la violenza esplicita. Si è fatto ambasciatore di questo genere che nessuno di noi persone comuni conosceva. In fondo però, per quanto sia un maestro, a lui preferisco Scorsese. Il cinema crime/mafia tocca di più le mie corde, sarà meno sofisticato, ma mi piace di più."
E:"So che Lei ultimamente dedica meno tempo alla lettura. Trova grave questa mancanza?"
S:"Senz'altro. È già da due settimane che non riesco a leggere davvero. Sono molto impegnato con un corso professionalizzante, alla cui conclusione ci sarà un esame per il quale non sono nemmeno ancora preparato. Sarà sempre più difficile trovare il tempo."
Veniamo interrotti da Alessandro, proprietario del locale, che ci porta la cena. Assorti entrambi coi rispettivi panini non proferiamo parola, ed io dimentico persino di interrompere le registrazione. La cena prosegue con un altro panino che abbiamo diviso a metà, accompagnato da un calice di vino che ha accompagnato la restante parte dell'intervista.
E:"È un fatto ormai notorio che Lei sta per cambiare mestiere. Crede che la Sua vita migliorerà?"
S:"In certe maniere si, probabilmente per altre meno. Avrò molto meno tempo libero, ma starà a me essere capace di sfruttarlo bene. Fare il camionista è un lavoro duro, ma io del resto non sopporto più la misera vita d'ufficio per una altrettanto misera paga. Capi che sbraitano per sfogarsi, colleghi inetti che sbuffano, come fossimo in una fottuta classe di scuola superiore. Odio l'ufficio. Inoltre ho molti impegni da rispettare che mi impongono ben altri guadagni. Sa, non è stata una vita così bella né da contabile né da venditore, confido quindi di poter fare la solita vita un pò di merda ma almeno ben pagato."
E:"Di quali impegni parla? Forse del suo mutuo? Non tralasci che è stato Lei a fare questa scelta, nessuno l'ha obbligata."
S:"Cerchi di capire, io ho traslocato almeno otto volte, e ho meno di trent'anni. Non ne posso più d'essere instabile. Tanti ragazzi della mia età non possono capire, forse nemmeno Lei, perché hanno vissuto sempre nello stesso posto. Per me acquistare un immobile è stato un traguardo e non ho nessuna intenzione di regredire, costi quel che costi."
E:"È importante che sia cosciente di quel che questa scelta comporta. Lei è solo. Su chi può contare se avesse bisogno d'aiuto?"
S:"Su nessuno. O forse su qualcuno si. Ma perché se ne interessa Lei? Saranno problemi miei o no?"
E:"Lei, per farla breve, si è chiuso in un vicolo cieco. Le sue scelte l'hanno portata ad essere un rifiutato dalla Sua comunità e dalla Sua famiglia. Ha interrotto la relazione con una moglie che era una ragazza brava e bella. È egocentrico al punto che si intervista da solo. Ho tentato di capire in questi nostri incontri la sua personalità, i suoi motivi, senza riuscirci. Forse Lei è davvero pazzo."
S. mi guarda con occhi spiritati, sembra fuori di sé. Lo avevo provocato troppo con le ultime domande, penso tra me e me. Improvvisamente esplode di rabbia, ribalta il tavolo e mi aggredisce. Il registratore e i calici di vino volano verso la parete alla mia sinistra mentre le mani di S. sono già al mio collo. Reagisco per difendermi e iniziamo a lottare, lo colpisco con un gancio e lui risponde con un colpo allo stomaco. Nessuno di noi due riesce a prevalere sull'altro. Siamo entrambi ancora in piedi quando veniamo separati da Alessandro. In quella interruzione S. appare sanguinante al volto, con gli occhi spenti, come se lo spirito di cui sopra si fosse allontanato da lui. Alessandro urla, è incazzato per il casino e i danni, ma non viene ascoltato. S. lascia cadere una banconota da 100€ e se ne va. Non l'ho mai più rivisto.
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Pugili
Le Auto e il rock
ZZ Top
chiudi le finestre, Microsoft
Che c’è di meglio di “Ha reagito con...”
conversazioni che non farò
non vi riparlerò
Le mie contraddizioni
parlando coi fantasmi, apparizioni
generazione sempre più sola
il primo in classifica una volta ancora
come Einaudi recito "prediche inutili"
agli esaltati dite "siate umili"
Vestiti umidi
due parti di me fanno a pugni, pugili.