Fame

scritto da Iole
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Autore del testo Iole

Testo: Fame
di Iole

S’arresta
Per un attimo soltanto
-raro, prezioso, immobile-
La storia mia che fugge e vortica 
 che mi travolge, stravolge e Strema 

Si schiantano
I resti di me, esangui 
Su margine frastagliato e aguzzo
Di costiere mai vedute, 
pur sofferte

La nostalgia m’assale
Della quiete già assaporata
Di quella sol agognata e mai goduta 
Ed Ora, 
Che mi si palesan innanzi
Di nuove praterie e distese
-Ove coricarmi e perdermi-
cosa me ne faccio, in fin ? Cosa?

Profuga e apolide
M’addentro in novella, rinverdita vita
Ma non so che farmene 
Non ricordo, non più
qual passo usavo movere, 
per primo

Che scelta ho? Al bivio tra’l vivere e’l capitolare 
per timor del Mondo , del Vero?

Mi cimento, pur inadeguata, 
-pur spaurita e infinitesima

M’incammino
sprovvista di certezze 
e di rosa dei venti

Mi guardo, allora, m’osservo  
-Com fluttuando nell’aeree 
fuori di me, oltre me-
Mi scruto e mi scorgo vivere 

Quel che vedo:
Un infante elettrico ed elettrizzato
Che per le vie d’un bosco fitto
-Non bada mica a ombre, boati e timori-
Ma 
-incauto e svolazzante-
Estirpa fiori, trafuga profumi e sentori

Tremendamente vorace
-Affamato del mondo-
Lo vuol per sé, lo brama e rivendica

Così io
Indifferente al sangue che sgorga 
-copioso e denso-
Serro tra palmi lividi
Le carnose, odorose rose 
della (mia) nuova Primavera

Fame testo di Iole
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