Contenuti per adulti
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Da lontano, un solo grigio ammanta il mondo.
Le facce, copie sbiadite della stessa noia.
Le canzoni? Un ronzio, indistinto e monotono.
I libri? Pagine uguali, inchiostro su polvere bianca.
È il catalogo sbadato di chi non si sofferma,
di chi sfoglia la vita con la punta delle dita,
senza il brivido che scuote, la curiosità che allerta.
"Son tutti uguali," sentenzi, con aria da esperto del nulla.
Ma poi, un giorno, ti scivola addosso un interesse,
un filo di passione, un inciampo del cuore.
E quel grigio, all'improvviso, si frantuma in arcobaleni.
Ogni volto diventa mappa, ogni sguardo un racconto.
Nella musica scopri armonie, silenzi che parlano lingue.
Nei libri, voci che aspettavano solo il tuo ascolto.
Ogni filo d'erba, prima anonimo, ora è singolo stelo,
con la sua goccia di rugiada, unica e irripetibile.
Persino i tuoi famosi coleotteri, prima indistinta massa,
ora sfoggiano livree da gran cerimonia, nomi latini.
È così la vita, sai? Un dettaglio che ti afferra.
Se ami, ogni atomo ha un peso, un colore, un destino.
Ogni istante è un gioiello cesellato ad arte,
diverso dal fratello, pur nato dalla stessa ora.
Il mondo è un caleidoscopio in perenne mutamento,
se le tue pupille sono dilatate d'affetto.
Ma quando il fuoco si smorza, o la fine bussa piano,
quando l'anima si ritrae, stanca di meraviglie,
ecco che torna il grigio, il velo dell'indifferenza.
Di nuovo tutto uguale, un'eco spenta nel silenzio.
Non un sussulto, non una crepa nel muro del già visto.
Perché studiare ancora? Perché cercare il nome?
Il panorama si appiattisce, senza profondità né invito.
È il sipario che cala sul dettaglio, sull'eccezione.
Resta solo la grande, omogenea stanchezza,
il "tutto uguale" di chi non ha più fiato
per soffiare sulla polvere e scoprire il disegno.
E noi, a volte, acrobati su questo filo di sguardo,
tra l'infinitamente vario e l'infinitamente identico,
decidendo se il mondo meriti un altro primo piano.
O solo un lungo, malinconico, campo totale.