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Mi vedi?
Sono gli scarabocchi fatti per la rabbia,
un cielo denso di nuvole che non riesce a tuonare:
è forte l'odore della pioggia, ma nessun tassello pare muoversi.
Mi vedi?
sono della terra il germoglio ma delle foglie il punto più secco,
e se mi cerchi dentro un luogo che richieda un contegno,
non potrai trovarmi, se non sotto un piatto,
lasciato sul bordo di un tavolo e sbilenco.
E ora, mi vedi?
Sono i cocci di un bicchiere appena caduto,
non toccarmi, o potresti tagliarti, ma allo stesso tempo trova il modo di raccogliermi,
o diventerò minuscoli granelli, e non potrai davvero vedermi più.
Mi vedi?
sono i sassi cuocenti sotto il sole mattutino, e la corrente più fredda di un mare in tempesta,
e sono una grotta, una buca, un cratere che non hai visto, ma dove hai intinto le scarpe,
che ora sono il fango con cui disegni per strada.
Lo fai perchè così sarò io a vederti, vero? Poiché tu non riesci a vedere me?
Non dovevi disturbarti, potevi risparmiare quel paio di suole,
perchè se mi avessi visto, sapresti che non ho proprio nulla a che fare con la calzoleria,
e che non potrei aiutarti neanche se volessi,
come non potresti aiutarmi tu,
se davvero fossi di un bicchiere di vetro, i suoi piccoli pezzi.
Ma quindi, mi vedi?
Indosso gli occhiali da sole e lego i capelli in giorni come questi,
perchè ho il terrore di svenire e che nessuno ci sia a raccogliermi.
Ora che l'ho detto mi cercherai, anche se non hai idea della mia statura,
della forma delle mie braccia, o del colore dei miei capelli.
Ti basta sapere che a tratti sono ramati, come il fuoco del sole quando si tuffa nel tramonto.
Non sto esagerando, se mi vedessi lo sapresti.
E' arrivata sera, ora, che ho finito i miei giri e sono in casa, sola,
e so per certo che almeno per oggi non puoi vedermi più.
E allora mi chiedo solo, mi senti?
Che sono lì, da qualche parte, sparsa per la tua città,
che ti sto chiamando, che voglio sapere quale sia il tuo libro preferito,
così da poterti dire il mio e parlarne per ore.
E se non mi senti, allora devo sperare che mi leggi,
stanotte, perchè non hai nulla da fare e quindi navighi alla ricerca di parole.
Se non mi vedi e non mi conosci, sappi che spesso ho la forma di queste,
proprio quando sono in casa mia, e posso nascondermi.
E ora non mi resta che lasciarti, anche se non ti possiedo,
non come possiedo questa tazza di tè caldo, che mi fa compagnia.
E' al limone, senza zucchero, perchè non lo sopporto.
E so che mi sono lamentata del caldo poco fa,
ma nella mia casa c'è sempre tempo per il tè
e se solo mi vedessi, mi udissi, mi leggessi,
nella mia casa ci sarebbe tempo anche per te.