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Non mi sono rimasti molti capelli
ma ero bello
come un fulmine a ciel sereno
quasi come James Dean,
le unghie continuano a crescere
ma ricordo bene
l'ansia da bambino, ero carino
come un pulcino di peluche.
Con le scarpe buone
andavo a messa e Gesù
mi guardava di sfuggita, in mezzo
ai lampi non ci sei più
ma il tuo nome lo ricordo, scolpito
nei miei neuroni.
Finzi sei stata tu la mia prima cotta
ma tu non l'hai capito,
e intanto sono cresciuto
come una canna di bambù, e i peli
nel naso continuano ad allungarsi
ma è solo il cervello
che si espande.
Ho ancora da vivere ma lo farò
da eroe dei tre mondi
come un pifferaio magico,
e la peluria sul petto ancora cresce
sarà la mia coperta per l'inverno,
il tuo soffice piacere quando
m'accarezzerai.
Da ragazzo avrei voluto disegnare
i tuoi occhi, madre,
mi è rimasta solo una foto, tu io
e l'ombra di mio padre...
sempre sofferente, ma erano solo
gli effetti collaterali della vita.