Pretesti

scritto da Raskolnikov
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Testo: Pretesti
di Raskolnikov

Pretesti

Non so nulla di me e del mondo o dell'universo intero, di quel che porto dentro. Vivo per coincidenze e per diletto nei chiaroscuri dell'impotenza e dell'abbandono.

Quell'odore di marcio che non lascia le case fino all'alba. Il pensiero della fuga, l'immobilità del cosmo. Poi, tutto cambia. Un chilo di pane non costa più mille lire ma cinque euro. L'Alfasud è scomparsa dalle strade. Il gelataio su in collina è morto e la mia Carmen è diventata un mostro.

Cerco qualcosa da leggere e trovo Gurdjieff, un libro di geometria, Bolero. L'amore per i frammenti delle vite altrui. Questa modernità che vomita immagini, tarantelle, volti nuovi, la scomparsa di re Giorgio. 

Non cerco che associazioni, padelle in saldo, soldi per andare via, una vita on the road, fermarmi. Chi è il cacciatore e chi la preda? Il nastro si riavvolge e il cane Teo avrà un'altra possibilità, la sua salvezza è un pretesto per festeggiare in birreria. 

Pretesti testo di Raskolnikov
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