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Era un caldo pomeriggio
come ne avevi vissuti molti
sembrava anonimo come tanti
ma dopo la curva
tutto sarebbe stato diverso
la vita avrebbe preso un'altro corso
il destino ti aspettava al varco
aveva deciso ed andava di fretta.
Sembrava tutto perfetto
ogni cosa al suo posto
qualche traguardo raggiunto
nelle tue mani sentivi il mondo
ma la morte prese il comando
il destino si fece da parte
ed dopo un istante
un camion impazzito si cela di fronte
entra nel ventre il volante
il tetto ti schiaccia la fronte
la luce sparisce all'istante
il sole si spegne
l'anima con la vita fugge.
Sono passati più di tre lustri
quanti pomeriggi ho vissuto
solitari ed anonimi
e ti confesso candidamente
ogni volta che stringo un volante
torna a te la mia mente
immaginando il tuo ultimo pensiero
prima dell'ultimo respiro.
Sono consapevole e convinto
neppure io deciderò il mio momento
ma pensando al tuo schianto
immagino cosa vedessero i tuoi occhi
vedevi me carezzarti e coccolarti
mentre gridavi in volo agli angeli
lui è mio figlio lasciate che mi tocchi.
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