L'agricoltura sinergica

scritto da Emy Sun
Scritto 4 giorni fa • Pubblicato 3 giorni fa • Revisionato 3 giorni fa
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Autore del testo Emy Sun

Testo: L'agricoltura sinergica
di Emy Sun

Qualche anno fa sono rimasta conquistata dall’agricoltura sinergica, che ha stravolto le mie concezioni e la mia visione sulla coltivazione della terra, portandomi poi a scoprire l’amore per le piante e le erbe. Non che prima non le amassi, ma fin da bambina avevo sviluppato un culto particolare esclusivamente solo verso pochi generi che tenevamo in giardino.
La consapevolezza che il suolo è vivo, fatto di materia animata, non è così scontata. E ‘stato creato in modo molto lento, molto tempo dopo il pianeta, dalle piante stesse.  La sua distruzione è iniziata con l’inizio dell’agricoltura.
Per preservarlo e permettere che si auto-ricostruisca, dobbiamo cercare di produrre senza danneggiare.

L’agricoltura sinergica propone una visione molto affascinante:

non prevede che il suolo venga lavorato perché c’è già chi lo lavora per noi. Infatti radici, microorganismi, insetti, lombrichi e altri piccoli animali interagiscono tra di loro per donarci un prezioso strato di terra fertile. 

Non prevede l’utilizzo di concime chimico o altre preparazioni perché il suolo lasciato a sé stesso conserva e aumenta la propria fertilità.

Non utilizza il diserbo, perché le erbe indesiderate vanno solamente controllate ma non eliminate.

Questo concetto, tra tutti, mi aveva molto colpito! Oltre a vederne l’utilità personale (avremmo smesso di zappare e di sradicare dal nostro orto), mi piaceva come queste erbe infestanti vengono considerate. Le infestanti sono in realtà piante pioniere, incaricate cioè di colonizzare per prime i suoli aridi e polverosi, che anche noi abbiamo reso tali, in modo da riportarvi radici, microrganismi, insetti, lombrichi…vita. Ogni erba infestante è presente per cercare di riportare equilibrio in quel terreno. Quindi chiamare le infestanti malerbe, non credo sia poi così corretto. Sono infatti delle piante indicatrici e la loro presenza ci parla del tipo di problema che dovremmo risolvere sul terreno in cui ci troviamo.

Se passeggiando nei campi, vedo l’insistente vilucchio che con le campanelle bianco rosate si arrampica ovunque sulle giovani piantine, mi ricordo cosa mi vuol dire: nel terreno sono state eseguite delle lavorazioni eccessive, come fresature, che lo hanno destrutturato e impoverito. Il vilucchio è un miglioratore di struttura.

La presenza della camomilla in grande quantità, ci fa invece capire che il terreno è troppo compatto in superficie e la sua presenza lo risana evitando lo sviluppo di funghi nocivi.

Se vogliamo dare una definizione di agricoltura sinergica, dobbiamo citare Emilia Hazelip, agricoltrice spagnola che ha creduto in questo tipo di agricoltura, riprendendo gli insegnamenti di Masanobu Fukuoka.

Emilia ha definito l’agricoltura sinergica come “la forma di coltivazione più naturale tra quelle conosciute, perché lavora con le dinamiche di fertilità naturale del suolo.

In sostanza ciò significa che il suolo migliora e poi mantiene la sua fertilità se vengono piantate densamente un certo numero di piante e se si usa la pacciamatura per “imitare” lo strato di foglie e compost che si forma spontaneamente in natura”.

Cinque anni fa, dopo aver letto il libro sull’agricoltura sinergica edito da Terra Nuova Edizioni, ho voluto sperimentare un piccolo orto sinergico a forma di spirale. È stata senza dubbio un’esperienza molto profonda.
Durante il tempo della preparazione mi sentivo parte della natura. Il lavoro, pur se faticoso, è stato ripagato dal risultato visivo molto piacevole. Nell’orto sono cresciute diverse tipi di insalate, cipolle, porri, rape, piselli, finocchi e cavoli intervallati da qualche fiore. La pacciamatura con paglia ha evitato alle erbe di prolificare. 
La raccolta dell’insalata senza estirpare completamente la pianta, ma lasciando le radici nel terreno, ha fatto nascere in me un profondo rispetto.

Oltre ad avere del cibo sano a disposizione ho scoperto che veramente l’uso di modalità cortesi verso la terra, attiva delle nuove componenti interiori e fa nascere la volontà di sperimentare, la volontà di conoscere e osservare tutto quello che il mondo può rivelarci.

 

Emanuela Meneghelli, 5/9/2025

 

"Dopo Dio viene il contadino. Non l'imperatore, non il re, non il papa, ma il contadino.

Egli non perde mai il contatto con il mistero meraviglioso della natura."

(Masanobu Fukuoka)

 

 

L'agricoltura sinergica testo di Emy Sun
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