Una breve descrizione

Uscendo dal bacaro avevo sentito una frase curiosa provenire da un tavolino appena fuori l’ingresso.

- Beh, senza Hegel noi non saremmo mica qui, non serve che vi spieghi il motivo.

Girandomi avevo notato uno che rideva con enfasi e due accanto a lui che lo facevano in maniera meno convinta. Il primo doveva essere quello che aveva parlato, perché si era rivolto verso uno dei due come per cercare approvazione.
Aveva catturato la mia attenzione anche per il suo essere una figura ingombrante e originale: grosso e panciuto, portava un maglione rosso a collo alto, un basco, baffi folti e pantaloni di fustagno.

Dava le spalle alla facciata dell’edificio e puntava con dignità il volto paffuto e serafico verso Campo Santa Margherita.
Stava appoggiato allo schienale con aria rilassata, però riusciva a farlo in modo decoroso, senza risultare sbracato. Aveva i gomiti sui braccioli della sedia da bar e le mani all’altezza del petto con le dita incrociate.

Lo sguardo dietro agli occhialetti era vispo ma indifferente nei confronti della gente. Parlando agli amici guardava lontano verso il resto della piazza, godendo del panorama che aveva davanti.
Non ero stato l’unico a notare quel tavolo, perché dopo qualche passo verso la piazza Camilla mi si era avvicinata e mi aveva fatto:

- Ha! Gli intellettuali di Venexia.