Dio dei nascondigli

Ho conosciuto Dio sui banchi di scuola, e ascoltando le storie tra le braccia di nonna.
Poi ha cominciato a sfuggirmi, e l’ho cercato in antichi libri, leggendoli fino a che le loro pagine divennero mute.
Mi dissero anche che fosse seduto in un cielo lontano,
ma sono riuscito a salire su con un razzo, e non si vedeva da lì in alto.
Mi ricordai di aver sentito che Lui si ergesse al principio del mondo, dove la sua gloria aveva creato tutto,
e scrissi tante equazioni per cercarlo, arrivando alle origini del tempo ed un po’ prima, ma lui non compariva nelle mie formule.
Ho guardato nell’ultimo nascondiglio, nel profondo di me stesso, e dei dottori mi misero degli elettrodi nel cervello e mi dissero che in realtà non era Dio ma dopamina.
Non l’ho trovato, eppure ancora lo sento sussurrarmi, nel freddo silenzio dopo le mie cadute, nell’apice delle mie gioie. Lo sento dietro le mie spalle, come un vecchio amico giunto per una visita di sorpresa, ma quando mi giro per vederlo, Lui non c’è più.