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Esiste, nel mondo, un cuore solitario
nominato “il vagabondo”, sussurra parole leggere agli alberi
e quando rimane in silenzio,
dentro di sé si può ascoltare un grido che fa
“Si diventa grandi, si diventa grandi, si diventa grandi”
ma quando lo si capisce?
Si diventa grandi, si diventa grandi, si diventa grandi…
Grandi per cosa?
Per amarsi?
Per non sorridere davanti la neve,
la zampa di un cane che attende una carezza,
un neonato che sorride appena lo elogi…
Si diventa grandi, si diventa grandi, si diventa grandi…
Grandi per cosa?
Per amarsi?
Per non lasciare un biglietto con scritto “Copriti che fuori fa freddo”
o un “ti amo” d’estate?
Esiste, nel mondo, un vagabondo
nominato “il cuore solitario”, la sua voce è così forte,
nessuno la sente, solo in mezzo agli alberi,
i suoi silenzi sono fatti di lacrime e disprezzo,
non apprezza le foglie che lentamente si appoggiano sull’erba verde,
non apprezza nemmeno il sole mentre tramonta,
biglietti di carta? Lui non ne conosce l’esistenza,
la neve è solo un intralcio alla sua vita esterna,
un neonato, qualcuno che tocca ciò che di lui non si risveglia…
Si diventa grandi, si diventa grandi, si diventa grandi,
piccoli quando?
Per odiarsi?