Come l'omino Michelin, Rocco transitava per il corridoio ristrettosi durante la notte.
Non poteva esserci altra spiegazione.
Non che Rocco fosse mai stato un sirenetto aggraziato ed agile, ma la casa se l'era fatta su misura, dopo accurati calcoli sui centimetri che avrebbe messo su dopo il matrimonio, visto e considerato che la moglie l'aveva sudata in virtù delle sue doti culinarie; cliente fisso del ristorante in cui lei spadellava nella cucina a vista, aveva pensato che le sue preghiere fossero state esaudite e, tirando in dentro la pancia fino al posto al tavolo più vicino, aveva pianificato seduzione e conquista mostrando tutte le sue armi (dolcezza e bonarietà l'avrebbero fatta capitolare per sfinimento e senso pratico).
No, Rocco non era bello a vedersi, non armonioso nelle forme, ma aveva un buon lavoro e tanto appetito e altrettanta sorda tracotanza agli sfottò.
Forse non aveva valutato che la moglie potesse stancarsi di portare a casa il lavoro, passando da una cucina all'altra, ma era corso subito ai ripari, adottando l'opzione dei fine settimana fuori, così che lei potesse rilassarsi e lui provare sapori nuovi senza sacrificare il suo palato (né il suo matrimonio).
All'idilliaca vita famigliare si sommava un'eccellente vita sociale, meritata: Rocco era sempre pronto ad aiutare il prossimo e, per ricambiare al suo buon cuore, la gente si prodigava in laute libagioni.
Era come se la sua stazza parlasse in sua vece e le regalie per la gola fossero idonee come niente altro al mondo.
"Sempre meglio dei profumi e dei soprammobili", rispondeva alla moglie alterata quando si presentava con tortiere fumanti e fagotti fragranti.
La petulanza verteva sul fattore salute, ovviamente; lei ci stava attenta nei suoi manicaretti, ma cosa poteva mai fregare agli estranei?
"E' l'ultimo che accetto", ripeteva lui ogni volta, abbracciandola per le amorevoli attenzioni.
Il turno dell'ultimo, va da sé, non arrivava mai, e la pancia si faceva rubiconda e sorrideva dall'ombelico esposto, rotondo come una boccuccia aperta.
Ma era decisamente il corridoio ad aver subito un restringimento di carreggiata, imponendo al resto della famiglia un senso unico di percorrenza in presenza di mezzi pesanti quale Rocco.
La Pasqua era stata fatale: Hiroshima aveva fatto da sfondo naturale alla gozzoviglia da bollino rosso.
La moglie aveva dovuto rinunciare alla vacanza, i figli alle scampagnate con gli amici e Rocco a niente, si era sacrificato per tutti, il terzo ladrone sul Golgota, legato ad un masso a farsi beccare dai corvi in mancanza di una croce robusta: i gorgoglii notturni nella pancia gli avevano fatto subire incubi indicibili.
Colpa degli sguardi recriminanti dei famigliari.
Colpa del suo scarso senso religioso.
Colpa della solita gente grata coi suoi regali di prelibatezze festive.
Casatiello, pastiera, pane al formaggio, colombe (obese) e uova di cioccolati vari ed eventuali di creme e frutta secca (mendace definizione): il menù aveva accusato il colpo, con aggiunte non richieste né contemplate.
Pur non avendo seguito le norme della quarantena quaresimale, agendo nottetempo a svaligiare il frigo di succulenti insaccati finanche il venerdì ittico, e adottando colonie di colombe già prima del taglio del nastro di partenza dei giochi pasquali; nonostante ciò, sin dall'alba della domenica si era accomodato a tavola, imponendo il rispetto delle tradizioni: la colazione romana.
In passato, non si attendeva altro per ovvie ragioni, gli avevano spiegato i figli, visto che si seguiva una certa dieta religiosa...
- Dieta! Se ne riparla dopo, su. Nostro Signore va celebrato con tutti i crismi, quindi ora facciamo colazione con uova sode e salame corallina e tutto il resto, in assoluto spirito di festa -, aveva stabilito munendosi di tagliere.
- Non sei nemmeno romano! -, aveva fatto notare il figlio.
- Ma ho generato figli romani, quindi terrò fede alla tradizione. Jamm bell! -.
La moglie, limitandosi a preparare il caffè dopo aver servito il pane al formaggio e il vermuth, aveva vagamente accennato alla mancanza di un Credo che rasentava la blasfemia, rinfacciandogli il pessimo esempio che dava ai figli, per amore dei quali lei, invece, stava ripercorrendo l'intera storia della passione di Cristo.
- Amore mio, ci compensiamo. Sacra e profano -, trangugiando tutto ciò che era a tiro.
A Pasqua si mangia ed era ciò che Rocco aveva fatto, smodatamente, dividendo la giornata in frequenti merende ad alto contenuto calorico e bissando il giorno seguente, avendola vinta sull'appetito dei figli che avevano dato forfait sin dalla colazione.
Ne aveva di spazio nel suo ventre senza contorni definiti, Rocco: sarebbe stato un peccato sprecare tutto quel ben di Dio.
Prima d'incastrarsi nel corridoio, dicevamo, Rocco aveva avuto incubi tremendi.
Si era visto pescatore con un paio di apostoli, intento ad infilare pesci su spiedi; aveva poi seguito il Messia, facendo da addetto alle provviste lungo le vie del pellegrinaggio, badando di non far andare a male caciotte e cacciagioni e abbacchi, a costo d'indigestione; ed era stato presente all'Ultima Cena...
Il suo comportamento lontano dal galateo, in quella sede, l'aveva fatto svegliare di soprassalto.
Si era sentito tremendamente in colpa e, paragonandosi a Giuda, persino più infido, visto che non aveva seguito la liturgia, intento com'era a mangiare, mangiare, mangiare...
Puntellandosi coi gomiti alle pareti, si era concentrato sulla respirazione per placare il tamburellare del cuore (se lo figurava fagocitato da strati di millefoglie di grasso), e aveva stretto le chiappe ad argine di attacchi diarroici e per paura di infarti e affini, per il suo corpo mai stato tempio dell'anima.
L'omino di rotolini della Michelin si era fatto largo (in tutti i sensi) fino alla regale seduta del bagno, chiudendosi a chiave per non far auscultare le delibere, ampiamente sudate, inerenti la remissione del peccato di gola.
"Come promesso, comincio oggi la dieta, quindi sono uscito a camminare. Mi affido alle tue mani per i pasti e alla tua pazienza per la riuscita dell'impresa.
Ps: ho fatto colazione con caffè amaro e una fetta biscottata nuda".
Aveva appiccicato il postit per la moglie tra le calamite sull'anta del frigo, emanando un singolo e profondo sospiro d'addio all'amante di gola.
Quanto sarebbe durata l'avventura della dieta non era dato saperlo in anticipo.
Rocco aveva seri problemi con la costanza ed era tipo fedele in amore: come avrebbe preso quel tradimento la sua pancia?
Rotolini, che passione! testo di Deaexmachina