Smirne

scritto da Il Cinabro
Scritto Un anno fa • Pubblicato Un anno fa • Revisionato Un anno fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di Il Cinabro
Autore del testo Il Cinabro

Testo: Smirne
di Il Cinabro

I rossi portici di Smirne

Sbiaditi in fumose locande

Voci logore arrivano

Fin dove i due guardiani

cantati dall’uomo senza occhi

dai magri campi di terra ai piedi

toccavano il cielo

 

Immobili fissavano la scena

 

-          Cos’hai con te? – chiesero

 

Mi nascosi nel sonno della notte

E sulla crepa del cuore

Vidi le mani salate loro

Allineate e informi

 

Il grano in cataste

fallace e bruno

avvampava lettere d’amore mai scritte

ardeva le fiamme dell’Egeo

e nella caduta dell’Occidente

S’aprì il pertugio dell’orizzonte bianco

 

Portai ai guardiani in dono

il vento d’Aprile

le ginestre del poeta

il muro freddo del dolore

ed il selciato d’estate riarso

 

Quello più giovane

Rivolse parola al più vecchio

E mi chiesero perché fossi arrivato fin lì

Nella terra che non ha padri antichi

o fiumi scoscesi

e i fianchi malati

notturne distanze lontane

incolmabili dal silenzio

 

Si udì lì

nel respiro caldo e striato

 

-          Ho con me il fuoco sacro

 

Volevo bruciare il tempo vile

Delle parole insulse

 

Che follia pacchiana aveva invaso i pensieri miei!

 

I guardiani muti

non proferirono parola alcuna

 

Si spostarono

per far nascere il sole

Coperto dai loro elmi dorati

Mentre scintille d’avorio accecavano

L’uomo senza occhi

E le mie parole

Smirne testo di Il Cinabro
10

Suggeriti da Il Cinabro


Alcuni articoli dal suo scaffale
Vai allo scaffale di Il Cinabro