Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Una sera mi hai detto:
“Cavalchiamo l’onda”
e io ho pensato a tutte quelle che già avevo affrontato.
Blu scuro, gelide, alte da far venire le vertigini.
Sembrava di volare,
i piedi leggeri sulla tavola
ballavano una danza infinita, senza fatica.
Ma poi ho guardato giù
e ho capito che per fermarmi
avrei dovuto schiantarmi.
Che per ricominciare a volermi bene
sarei dovuta scendere,
arrestare quel vorticare senza sosta.
E così è stato.
Tutto quello che avevo vissuto si contorceva dentro,
Le ferite bruciavano.
Il cuore rallentava.
Ogni respiro era una lama.
Le mie onde le ho già cavalcate.
So quanto rumore fa cadere
da li in alto, quasi dal cielo.
Non voglio più surfare.
Cerco rive tranquille.
Spiagge dove affondare i piedi nella sabbia morbida
e sentire il sole scaldarmi la pelle
come fosse la prima volta.
Come fosse un’estate mai vissuta.
Un’estate che a lungo ho atteso.
Solo chi ha rischiato di affogare
sa quanto sia dura risalire a galla.
Ma quando ce la fai,
l'aria è fresca nel polmoni.
E capisci che la vuoi vivere sta vita.
Non galleggiare,
non combattere.
Solo nuotare.
E lasciarti cullare delle onde.