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Nel sole di mezzogiorno cova la depressione. Quella luce lì, riesce a filtrare anche le anime più cupe; è il momento di massimo splendore del sole, eppure, per un’anima “insoddisfatta” sembra essere solo l’ennesimo giorno di un grigio perenne. La luce non filtrerà attraverso questo colore, e quel’anima rimarrà impigliata ai margini del giorno. Tutto ciò che è dentro il giorno e dentro la notte sarà scaraventato fuori e il giorno ordinario, con il sorgere del sole e il suo tramonto, rimarrà alieno. Potrà succedere anche di riscoprire cose, ma quella persona lì, in quel momento della vita, resterà una straniera della sua stessa vita. La luce proverà a filtrare attraverso il grigiore di questo obnubilamento, ma, invece di fortificare, distruggerà - appassirà.
Il calore che proviene dal sole tiepido di un mattino di primavera proverà a rinfrancare gli animi dei più solitari e lascerà poi spazio al finire del giorno, che però senza che ci sia stata volontà e passione, sarà solo annichilamento.
Tra il grigiore di fondo e il rumore incalzante della vita che avanza a tuo discapito, ci sarà il calore di un’altra persona a rincuorarti.
Purtroppo, in queste temperie, il calore si rifuggirà e si proverà solo sconcerto nella solitudine della propria anima.
