50 minuti

scritto da DebraL
Scritto 3 mesi fa • Pubblicato 3 mesi fa • Revisionato 3 mesi fa
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Autore del testo DebraL

Testo: 50 minuti
di DebraL

Scrivo perché è l’unica cosa che mi ricorda di essere umana.

Stavo sdraiata nel parco di Hasenheide a godermi i fili di sole sottile che penetravano tra gli spazi degli alberi. Avevo evitato quel parco per un po’, perché non avevo l’energia sufficiente per gestire l’eventuale incontro con un ragazzo strambo, uno svizzero complottista che mi aveva assalita con le sue teorie qualche settimana prima. Era un frequentatore abituale di quel posto.

Era da tanto che non mi concedevo il lusso di stare 50 minuti senza fare nulla. Pensando tra me e me, riraccontandomi la mia storia per cercare un senso alla sensazione di estrema impersonalità che governava la mia vita da un po’ di tempo a questa parte.

Mi scendevano le lacrime calde sul viso mente leggevo un libro di Tara Westover. Alcune frasi mi colpivano nello strato vulnerabile irrisolto che mi ero ormai abituata ad ignorare. Il che era un bene, perché vivere nel passato e indugiare sul proprio dolore avevo capito non avere molto senso. Ci sono cose che non cambiano mai. Semplicemente si impara a convincerci, a renderle più tollerabili, meno dolorose. Ma per qualche strana ragione , fare un tuffo in quel vuoto dimenticato, di tanto in tanto, non era poi così male.

Se fosse stato per me non sarei andata a lavoro . Mi ci voleva molto a lasciarmi andare anche con me stessa , a ritrovare il contatto perso, a ritrovarmi . E quelle rare volto in cui ci riuscivo, volevo galleggiare in quella sensazione senza darmi un limite esatto . Ma poi la vita ti richiede di essere efficiente e quindi devi tornare sul pezzo senza fare troppa resistenza . Quindi già mi stavo rivestendo per tornare a casa.

Ma a volte ecco , bastano davvero solo 50 minuti. Di osservazione attenta e consapevole dello spazio . Della natura in tutta la sua misteriosa semplicità. Del tuo corpo , il dolore che lo accompagna impregnato nei visceri e nelle ossa . Le piccole contratture  nella cassa toracica stessa. E non devi fare nulla se non ascoltarlo e dirgli solo che lo stai notando . E magari chiedergli scusa di averlo ignorato ma che proprio non l’hai fatto apposta . Pensavi che c’erano delle priorità . Ma sappiamo tutti che questa è solo una scusa. Ma immagino si impari solo così, ad amarsi. Cominciando a notarsi.

Learning by doing.

A volte bastano 50 minuti.

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