Una giornata a Marechiaro

scritto da Domenico De Ferraro
Scritto 5 mesi fa • Pubblicato 5 mesi fa • Revisionato 5 mesi fa
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Autore del testo Domenico De Ferraro

Testo: Una giornata a Marechiaro
di Domenico De Ferraro

 

Una giornata a Marechiaro”


(Sceneggiata fantastica napoletana in tre atti)

 

Ambientazione: Marechiaro, Napoli.

Un piccolo pontile, mare calmo, cielo limpido.
Tempo: Un  caldo giorno destate che sembra eterno.
Personaggi:

Gennarino, pescatore-poeta, sognatore e scanzonato.

Concetta, sua moglie, pratica, superstiziosa, e un pomaga.

A Sirena, creatura del mare, bellissima e malinconica.

Don Mimì, vecchio cantautore che ha venduto lanima al Vesuvio.

O Mare, personaggio invisibile, ma che tutti sentono (parla con voce profonda).

 

ATTO I – ‘O SOLE E ‘A SIRENA

(Il pontile di Marechiaro. Gennarino sta pescando e scrivendo versi su un taccuino .
Concetta sbuca da una porticina, con uno scolapasta in mano.)

Concetta
Gennarì, e daje! Ancora con’ questi versi?
C’è manca ‘a pasta e tu stai a parlà co’ ‘o mare!

Chi sogna , non mangia

Chi canta , non chiava.

Gennarino
Concè, ma tu lo senti?
Sta cantanno  forte oggi,

pare ‘na tammurriata liquida.

Nu blues alla Pino Daniele

 

Concetta : Ma che dice ti sei montato la testa di strani versi

Se mi incavolo non  la vedrai più nemmeno chesta bella….

Gennarino: Uhe concettina quella non me la puoi negare ,

Siamo marito e moglie

Esiste un contratto matrimoniale.

Concetta
(Mette le mani ai fianchi)
L’unica cosa liquida è ‘a bolletta dell’acqua che dobbiamo pagà! Questa la vuoi gratis da oggi in poi si paga

 

Gennarino: Concetta tu mi vuoi morto

Concetta: Vai a lavorare come fanno tutti

Porta le sordi a casa.

Cosi mangerai e vedrai la signora…

(Improvvisamente, emerge dal mare

A Sirena, luccicante e triste.)

’A Sirena
Gennarì, mi chiamavi?
La tua voce è arrivata fin sotto Posillipo.

Gennarino
(Stordito)
Madonna mia...
O è il sole, o è poesia!

Concetta
(S’infervora)
Chi è sta creatura mezza nuda?
Cosa vuole  questa svergognata ?

’A Sirena
Sono venuta a cercare la voce perduta del golfo.
Qui, un tempo, le canzoni facevano cadere le stelle…

Concetta: Senti bellezza questo è il mio  uomo

Tu vatti a trovare un tritone e lasciaci in pace

Perché se m’incavolo ti scippo tutti i  capelli

da quella liscia di pesce.

Sirena: Sei assai maleducata .

Povero Gennarino .

Non lo meriti affatto.

Un sognatore dovrebbe  stare con chi sogna e spera.

Concetta: Bella con la pancia a vacante non si cantano canzone ma solo disgrazie.

 

ATTO II – ‘A CANZONE RUBATA

(Arriva Don Mimì, zoppicante, con una chitarra e un sorriso ambiguo.)

Don Mimì
Ah, siete ancora qui, a sentire il  canto del mare?
Io l’anima mia l’ho data al Vesuvio, in cambio del successo.

Gennarino
E ti è rimasto solo fumo…

Don Mimì
(Feroce)
Meglio il fumo che ‘a fame.
E poi... chi canta più le vere canzoni?
Le parole belle si so’ perse tra  vecchie melodie

Il rap ha fatto tutto il resto e adesso cosa ci è rimasto il trap cosi ci siamo  attaccati al tram  per ritornare  presto a casa.

’A Sirena
(Commossa)
Ma c’è ancora chi ascolta il mare.
Chi scrive con le mani bagnate di salsedine.
Come Gennarino.

Concetta
(Magicamente cambia tono, prende una collana dal petto)
Aspettate. Mo ve lo faccio vedé.
Io tengo ‘a conchiglia parlante...
C’è  sente pure ‘a voce d’o passato!

(Concetta posa la conchiglia sullacqua.

Una voce profonda la riempie.)

Gennarino

Concetta fammela sentire  solo a me.

Fammela tocca, ne ho tanto bisogno

Concetta :

Sei incorreggibile Gennarino

’O Mare
(Voce profonda)
Io vi ho dato storie, musica, pesce e poesia.
Ma voi  vi site scurdati di  me.
Chi canta cu’ core, mi ritrova.

Chi mi cerca diviene quello che spera divenire

Una canzona , una melodia.

Diviene o sogna di divenire un altra canzone d’amore.

 

ATTO III – ‘A RINASCITA

(Il cielo si tinge di arancio. Gennarino prende la chitarra di Don Mimì e comincia a suonare.
La Sirena danza sull
acqua. Concetta, inaspettatamente, piange.)

Gennarino
(Cantando)

"Marechiaro, raccontami, dei tempi antichi

 parlami ancora, damore antico, con voce senza paura.
Na sirena, na moglie, na canzone,
o core mio è  una passione."

Poesia serena come questo cielo.

Sento ogni cosa , sento o mare

l’anima di questa terra

Sento la voglia di vivere

di rinascere in una canzona nuova.

Don Mimì
(Si toglie il cappello, in pace)
Forse posso tornare a scrivere... senza  vendermi più.

’A Sirena
(Scompare lentamente)
Finché canterete, e vi vorrete bene io ritornerò.
A Marechiaro resterà questa finestrella

con questo garofalo che scende lungo il davanzale.

Marechiaro mi guardi con occhi pieni di passioni

Luogo d’amore per tutto lo munno.

Concetta
(Abbracciando Gennarino)
Gennà  va bene pure senza magia… senza soldi te la faccio vedere e toccare.
Basta che resti sempre con me 

Tu e  ‘o mare, naturalmente.

(Una risata collettiva s’ode . Il sole tramonta.
Sullo sfondo, una vecchia canzone napoletana si sente nell
aria.)

 

[Sipario]

Una giornata a Marechiaro testo di Domenico De Ferraro
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