Poesia 1

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Scritto 3 giorni fa • Pubblicato 2 giorni fa • Revisionato 2 giorni fa
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Autore del testo FN

Testo: Poesia 1
di FN

Successo e fallimento, sogno e incubo, speranza e disillusione, favola e horror, bene e male, giusto e ingiusto sono solo facce dello stesso artifizio, della stessa costruzione e progetto maligno, tutto è già deciso e noi strumenti per l'ordigno, pedine per l'incubo, intrappolati in un loop tragico e insipido e quello di ogni bambino è un patetico grido, esso stesso il meccanismo, la tortura, l’abbaglio, la condanna, il veleno, l’artiglio. Ogni vittoria festeggiata è già l’Inferno, tanto quanto ogni dolore, ogni perdita, ogni gelo. L'umanità non può essere mossa, non può essere destata. Vorrei potermi alienare con un eccesso, del fumo, dipendenze o una siringa perché la serietà, la convizione e l’ardore negli occhi della gente in questa squallida barzelletta eterna mi cringia. Sarebbe però darla vinta oppure semplicemente è così che doveva andare la mia vita. Gli altri li compatisco, li lascio godere ma sarò anch’io a crollare. Di questa tragica barca che sta per affondare sono solo io a disperare perchè questo gioco sadico al massacro non fa vedere alle persone che ci sono anche loro sopra e non si posson più salvare. Sono da eliminarsi, da trucidare come me che verrò travolto e dovrò crepare ma a differenza del resto del mondo non avrò un buon ricordo e delle belle emozioni addosso. Sono uno stupido scosso, uno scomodo portatore di notizie catastrofiche in questo mare avvelenato e placido, eppur verso la rovina mosso. 

La poesia non dà nulla

Non significa nulla

Odio la poetica perché abbellisce il mondo

Perché ci fa venerare buon Dio, quello di cui abbiamo più bisogno

Perché fa romantico l'orrido, il perverso, il torto

Perchè il bene è un optional per chi ama l’irrisolto 

Per chi vuol solo soffrire e chiede questo al mondo 

Per lo sciocco, l’incel, il sordo

Il patetico sfigato che non può essere assolto 

Ma ci fa anche precipitare, andare a fondo

Voglio un affresco elementare del male

Agghiacciante e spiazzante 

Una cosa che tutti possano capire, guardare

Che possa i polsi di tutti far gelare 

Senza incantare, nè lasciare indifferente

Senza diventare meme, senza sparire come sempre

Esigo un inconfondibile ritratto del fallimento

Una resa dei conti, un bivio, un Inferno

Un'umanità che scorra spontanea come oasi messa alle strette dal deserto 

Questa indulgenza è una condanna

Ogni piacere una menzogna

Ogni sollievo una disgrazia

Ogni lamento un'offesa 

Ogni attenuante un killer 

L’espressione è sempre putrida e piatta

La forma sempre statica e inadatta 

La relazione pane e fonte di malignità Il contatto fatto per un armistizio immobile

Amore e sogno come medicine per un malato insalvabile cronico 

Vita come droga per non crollare che diventa arma per fare male

Aspettativa che è morbo nella sua stupida stabilità 

Preferisco sapere che ogni cosa è una gogna

Ditemelo adesso, sancite la mia fine

Ma date cenno che ho capito che la vita fa schifo

Rendetelo manifesto

Voglio un'esplosione di colori che dia buio pesto

Questa ambiguità è la ciliegina sul tormento

Potrebbe esserci salvezza, potrebbe essere in ogni cosa: in ogni caduta rovinosa, ogni risata gioiosa, ogni canna spensierata lasciando che il mondo esploda, odio ogni orgasmo depravato, ogni scopata libidinosa, ogni bisogno di affetto è una ipocrita strofa, un malsano rigo, un avvelenato bisogno di benessere reciproco. Per favore, se tu mondo bastardo hai qualche arma allora mostrala, posala, perchè non sopporto più nulla che ora sia qualcosa. 

Non sono rabbia repressa

Non sono sogni in soffitta

Non ho paura del buio

Non sogno alcuna rivincita

Rinnego ogni emozione

Non ho una buona intenzione

Sono il marcio acclamato

Il massacro inneggiato

La violenza del mondo

Il potere di ammazzare

Sono il male che vince

Il vomito degli autistici

Converto sguardi illusi

In autorevoli delusi

Ogni poesia su di me è da malati

Ogni morale su di me è da cadaveri

Vendo felicità malvagia

Di cui si nutre ogni anima

Per cui si affila ogni lama

Ricaverò una killer sadica da ogni mamma disperata

Mi hanno assegnato un compito

Dichiarare ai bimbi sotto le bombe la fine del mondo

Manifestare il dissenso, alimentare ogni scontro

Scrivere a caratteri cubitali il mio nome

Sul registro dei superstiti

Compilare senza penna l’almanacco dei reduci

Accettare lo sputo e l’incoscienza dei medici

Calpestare ogni impronta di asintomatici vedovi

Frenare l’ambizione del Demone

Rinunciare all’ambizione per non innescare l’invidia

Non voglio psicologi, metto all’asta la psiche

Non accetto catarsi, prostituisco il mio crimine

Non credo nel perdono come evidenza di un limite

Esplodo rabbia pura e sghignazzo su un dirigibile

Detesto l’apparenza e l’immagine di Dio

Sento l’impatto di un confronto profano

Un gancio al naso del dolore afono

In uno stadio insensibile e scarico

La mia paura sfamerebbe il Nazismo

Contando tregue su un missile zingaro

Pestando erba fumata da piccolo

Gridando al cielo “è tornato un feticcio”

Ridendo fatto di coca fra amiche

Scommetto matto la coda dell’iride

Volano corna e risate mistiche

Sotto un effetto serra celato da speranze stitiche

Poesia 1 testo di FN
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