Contenuti per adulti
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Quindi ti accorgi che sei solo,
singolo,
di nuovo qualcosa
E ricordi ogni momento vissuto,
ogni attimo andato
E rimani immobile a pensare,
a divagare nell'infinito
del tuo pensiero
che tanto vorrebbe essere sano
e comune come l'insieme delle voci del coro.
Ma ti accorgi che ciò non accadrà,
perché ti sei perso nella complessità
delle sue mille vie di pensiero.
E sei diventato ancora
più grande rispetto al minimo
che eri un tempo
E hai visto la poesia in movimento,
l'uragano d'oltreoceano,
l'illusione delle forme,
le maschere d'Arlecchino,
la bellezza del paradiso,
il sogno d'ogni bambino,
il riso macerato dal passato,
e ogni cosa ancora rimane in quei tuoi scomodi antri.
E ti guardi nel cuore,
perché ormai è qualcosa che
anche tu non riesci a distinguere,
Con i tuoi mille problemi,
pensieri,
animi e
maschere,
E ti muovi,
anzi ti sei mosso,
dove i tuoi piedi non avevano scarpe,
dove ogni passo era un passaggio nell'abisso nero.
E tu che sei uomo,
sei tu,
altro vorresti ma non
riusciresti mai a volere
con così tanta intensità d'attimo,
poiché la fugacità del tempo colsi
grazie a quel piccolo giglio senza petali.
Adesso cosa siamo quando ci troviamo negli occhi?
Semplici viandanti
o anime distinte senza più forza di camminare?
Ma del tempo che passò,
il momento ormai fuggito
rimarrà in noi?
Per quello che rimane,
Per quello che sarà,
Per ciò che adesso è,
Speranza o amara verità.