Il fiubello malandrino

scritto da Diego Ganci
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Autore del testo Diego Ganci

Testo: Il fiubello malandrino
di Diego Ganci

Il fiubello malandrino
si fiubettava nel gineffo
sopra la collina
in modo gegnolo e racchiolo.
Racchiattolava tutte le pietride,
gruciolava sopra i fiorìgi,
fumentava i rascelli
e piedìttitiava 
sopra le casiuccole buchine
di ormichelle piche.
Vicino al germoglio di fiezole, 
invece, abitava il povero
puccolo piccolino;
viveva solo,
trimpucchiava la terra
e berseggiava le sue piante.
Un giorno,
imbelliato dal cromìno,
il fiubello malandrino 
decise di strampiuzzare 
le circelle appena sbocciate
del puccolo piccolino.
Si avvicina alla circella
e lei, infredìta,
senza pensarci,
morse tutte le sue dita.
Erano proprio belle
per il fiubello malandrino
ma non sapeva 
che quelle fossero 
le circelle famose
rabbielle e mordicose.
Il puccolo piccolino,
con aria divertita,
pian pianino si avvicina
al fiubello malandrino,
mentre lagrimella
per il morso sulle dita,
e gli disse:
non bistrucciare 
la bella natura,
altrimenti lei,
prima o poi,
ti farà la bua.

Il fiubello malandrino testo di Diego Ganci
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