"Essere" speciale

Partiamo dal presupposto che ognuno di noi è speciale: c'è chi lo è nel bene, chi lo è nel male e poi c'è chi riesce a bilanciare perfettamente questi due estremi per aver successo, essere felice ed essere un fottuto genio.

Io no, non ci sono ancora riuscita: a volte sono "specialmente" perfetta, brava, educata, simpatica,amica. A volte divento così "specialmente" stronza, incazzata, menefreghista ed antipatica.

E' così sbagliato dunque pensare di raggiungere i propri obiettivi e tirare perennemente acqua al proprio mulino fregandosene degli altri o meglio, facendo attenzione agli altri soltanto finché non intaccano la buona riuscita del nostro intento? Oppure sarà forse così sbagliato tenere tanto alle persone che ci circondano da non pensare ad altro che non sia aiutarli nel raggiungimento dei loro traguardi, nello stare bene, nel prendere decisioni che a volte collidono però con la nostra idea di benessere e felicità?

Dovremmo provare tutti nella vita ad essere un po' altruisti un po' egoisti, un po' simpatici un po' antipatici, un po' indipendenti un po' mammoni, un po' liberi un po' bloccati, un po' sorridenti un po' tristi, un po' forti un po' deboli, un po' cazzuti un po' sciocchi.

Insomma, un po' speciali nel bene ma anche un po' speciali nel male.