Cosa ci ha lasciato questa pandemia?

scritto da TR55
Scritto 4 anni fa • Pubblicato 4 anni fa • Revisionato 4 anni fa
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Testo: Cosa ci ha lasciato questa pandemia?
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Pandemia, covid, vaccini, mascherine, quarantena. Tutte queste parole ormai fanno parte del nostro lessico quotidiano ma la cosa che mi opprime, che mi blocca, che fa tremare il mio respiro è ciò che associo a queste parole. Mi trovo a scrivere questo messaggio per me, perchè mentre scrivo capisco se ho usato questa pandemia come scusa per giustificare tanti miei cambiamenti o se davvero mi ha profondamente cambiato. Ho scritto e riscritto le prime righe perché non essere banali su questo tema è diventato molto difficile. Alla fine ho detto VAFFANCULO. Se provo quello che provano altre mille persone LO SCRIVO, se mi fa scoprire qualcosa di nuovo LO SCRIVO, se mi fa sentire libero LO SCRIVO. Libertà, 7 lettere che riassumono questa pandemia. La libertà è l’assenza di costrizioni e ci si è sempre chiesti a che punto lo stato possa limitarci, imporci dei vincoli e a mio parere la soluzione non è ancora stata trovata. Beccaria sosteneva che per raggiungere la felicità, il giusto funzionamento dello stato ognuno doveva rinunciare ad una piccola fetta di libertà che però non era sufficientemente grande da sottrarre diritti naturali, universali come quello alla vita. La quarantena si può vedere come una privazione di libertà ma allo stesso tempo il contrario significherebbe privarsi del diritto alla salute, alla vita che sarebbe una privazione di libertà ancora più grande. Per il vaccino vale esattamente lo stesso ragionamento. Ho sentito spesso parlare di morte della democrazia ma ci dobbiamo ricordare che la democrazia non è né anarchica né oclocrazia. L’esperienza ci insegna che a qualcosa siamo costretti a rinunciare, dobbiamo solo stare molto attenti a ciò che scegliamo perché potremmo rinunciare alla cosa più importante che abbiamo solo per non rinunciare al piacere immediato, al nostro punto preso. Scegliere correttamente è difficile soprattutto quando non si vedono risultati immediati. Non è facile accettare che nonostante gli isolamenti, le mascherine, le rinunce che tutti abbiamo fatto ancora non siamo usciti da questa situazione. Mi sento veramente perso perché il distanziamento sociale e le mascherine mi hanno tolto una grande parte di me stesso. Per me non è mai stato facile relazionarsi con le persone. Non riesco a guardare una persona negli occhi mentre parla però con un abbraccio, con una pacca sulla spalla, con un sorriso riesco a capire e dare molto di più. Sono balbuziente e non è mai stato facile per me esprimere tutte le idee che avevo. Le persone avevano difficoltà ad ascoltarmi ma con il tempo ho avuto la fortuna di incontrare persone che sono riuscite a capire quello che volevo dire soltanto da una smorfia sul viso, da un movimento delle dita, da una stretta di mano, da un bacio, da un abbraccio. Tutto questo con il covid lo ho perso e mi sono sentito perso, COMPLETAMENTE PERSO. Ho raggiunto il culmine quando uscivo di casa con la mascherina per paura di contagiarmi, tornavo a casa e stavo con la mascherina per paura di contagiare i miei parenti. Non avevo più un luogo dove mi sentissi veramente sicuro, protetto. Si può dire quanto si vuole che questa situazione ci renderà più forti, che ci farà riflettere ma ciò non toglie il dolore. Da piccolino ho sbattuto la testa e ancora ho la cicatrice e credo proprio che non andrà mai via. Il dolore di questa pandemia se ne andrà, ne sono sicuro, ma mai scorderò le persone che ho visto morire, questa sensazione di mancanza di vita, quella vera, i rapporti che ho perso con tantissime persone che amavo veramente, la paura di essere un pericolo per tutti, quella sensazione di essere un potenziale kamikaze con un bomba che ucciderà anche chi ami, anzi, soprattutto le persone che hai più care e a cui dai più affetto. E’ per questo che non voglio che questa rinuncia di cui parlavo sia vista come un compromesso. La rinuncia è proprio l’ostacolo che si incontra nel raggiungere la meta più importante che spesso neanche conosciamo. Tante persone con questa pandemia hanno dovuto rinunciare a persone estremamente care, all’amore, ed è inaccettabile pensare a ciò come un compromesso per raggiungere qualcos'altro. Forse cambierò punto di vista ma ora, mentre scrivo, vedo tutto ciò come un ostacolo enorme che va superato, non ci possiamo arrendere. Sono STUFO, NON NE POSSO PIU’ di questa situazione ma cerco di fare sempre al meglio quello che posso e credo che questa sia l’unica ricetta per superare qualsiasi cosa.

Probabilmente quello che ho scritto è una contraddizione dietro l’altra ma non credo proprio che lo correggerò perchè è un mio percorso, è una mia esperienza. Mi sono fatto trasportare dalle mie emozioni e da una playlist completamente casuale su Spotify. Avevo proprio bisogno di scrivere, di esprimere qualcosa. Non bisogna mai pensare che le parole siano l’unico modo per esprimersi, io penso che lo siano per veramente poche persone. Cercate il vostro mezzo di espressione che riesca veramente a dire tutto quello che volete dire. Cazzo troviamo il nostro modo per urlare, per raccontare la nostra storia a non si sa chi perchè l'importante è raccontarla non avere un pubblico pronto ad ascoltarla.

Fabio o Mario
Cosa ci ha lasciato questa pandemia? testo di TR55
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