Abbraccio

scritto da Poeta_bianco
Scritto 10 mesi fa • Pubblicato 9 mesi fa • Revisionato 9 mesi fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di Poeta_bianco
Autore del testo Poeta_bianco
Immagine di Poeta_bianco
Torno a pubblicare dopo un periodo piuttosto pesante. Il testo racconta una storia reale, vista attraverso i miei occhi. Spero possa piacere e auguro una buona lettura.
- Nota dell'autore Poeta_bianco

Testo: Abbraccio
di Poeta_bianco

Sentivo caldo. Il suo abbraccio mi stava trasmettendo tutto l'amore che non avevo mai ricevuto. Le sue grandi braccia stringevano la mia vita nella maniera più dolce possibile. Il suo cuore si stava regolando con il mio.
Aveva promesso di non lasciarmi andare mai più, di non farmi sentire più le lame cadenti sopra la testa. Voleva ogni cosa, anche quel mio inutile tormento, anche quel mio terribile dolore. Lo sapeva, anche troppo bene per avere diciassette anni, cosa volevo io, cosa mi mancava e di cosa avevo bisogno. Lui lo sapeva e mi aveva promesso che l'avrei saputo anch'io.
I miei occhi, nel frattempo, erano caduti sui suoi: strani globi nocciola ricoperti di un velluto sottile, mascherati da quella sua dolcezza ignota. Era l'angelo custode che ogni fanciulla desidera alla nascita: non esisteva il male in sua presenza, lasciava ogni singola impronta per non far più ritorno. Come potevo evitare di innamorarmi di questa magnifica creatura? Non potevo né in questa vita né nella prossima. Però non riuscivo proprio ad accettarlo. Come poteva aver scelto me? Una ragazzina disagiata, con tutti i problemi di questo mondo. Perché mi aveva scelto? Cosa avevo di così speciale rispetto a tutte le altre creature? Ero diversa. Non ero come tutte le mie coetanee. Se gli altri da bambini pensavano a giocare, io pensavo a sopravvivere. Una bambina che deve fare da madre, che sorte beffarda anche se non è mai stata più beffarda di così. I genitori dovrebbero essere i primi ad esserci, specie da piccoli. Non in questo caso, purtroppo; non quando tua madre è una tossica e tuo padre un genio decaduto. Mi sono dovuta tagliare le vene pur di continuare a camminare, sopportare le mille campane del silenzio. Mai una volta sono sprofondata nell'abisso eterno, eppure adesso non so più come devo fare. Perché l'angelo mi ha preso e soprattutto perché vuole me? Io che non potrò mai dare quanto lui da a me, io che non potrò mai essere come lui; perché proprio io?

Ti poni troppe domande ineffabile creatura. Lascia che ti mostri il mondo dai miei occhi, lascia che tu ti veda come meriti realmente di essere vista. Taci adesso è fallo per sempre, non nascondere però mai la parola; piuttosto taci di fronte ai diavoli della mente, non lasciarti ingannare dal loro sibilio diabolico.

Tu sei troppo poetico pur essendo un uomo. Riesci ad elevare quel sentimento umano ed a portarlo su un piano divino. Chiunque ti abbia mandato nella mia vita, deve essere un folle. Pazzo perché tu ti distruggeresti per me, perché tu andresti in capo al mondo, perché tu abbracceresti la follia, la paura e l'abbandono. Perché fare tutto questo per me? Cosa vuoi tu da me?

Che voglia qualcosa? No, non voglio assolutamente nulla, l'unica cosa che ti chiedo, però, è di non scappare. Non fuggire via, non lasciare sparire via l'attimo colto. Non tornare quella di una volta, quando uccidevi per sentirti bene. Non lo fare più, lasciati cadere nelle mie braccia, nel mio abbraccio infinito. Lascia che il nostro abbraccio rappresenti la nostra futura casa, la nostra futura vita. 

Abbraccio testo di Poeta_bianco
7

Suggeriti da Poeta_bianco


Alcuni articoli dal suo scaffale
Vai allo scaffale di Poeta_bianco