Cercasi coraggio

Sarà la crisi dell'imminente nuova età, o l'imminente laurea, o l'imminente ritorno alla mia vita paesana passata che diventa sempre più amara e solitaria, forse le troppi luci di Natale che mi affogano o il troppo sentirmi sfruttata e sprecata e poco amata dalla stessa me, le costanti automaledizioni per tutti gli errori che ho fatto quest'anno e la speranza quasi pregata di non causarmi altri inconvenienti, almeno prima della fine di questo duemilaventicinque che, un giorno si e l'altro pure, è stato caratterizzato dai più disagianti, urenti, atrofizzanti mal di pancia, capaci di far sudare pure l'uomo primitivo che mangiava frutta fermentata e testicolo di pecora, fatto sta che io sento il grandissimo, a breve insopportabile, bisogno di andarmene, preferibilmente ad Amsterdam, così da potermi allucinare così tanto da non dover ricordare di aver vissuto fino ad oggi, che sto sbattendo la testa nella consapevolezza che mi aspetti l'anno più brutto della mia vita e di doverci mettere i piedi dentro con tutto il coraggio che mi rimane nei visceri.