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"Nella tana del granchio c'è una canzone "
Il granchio di cui ho sempre avuto paura era quello nascosto nella sua tana, Scalo Demola ,Pieve Ligure.. Genova, anni 1994/2004..
Una tana stretta, da lì usciva una chela durissima, spessa per non farsi spaventare, ma che spaventava...
In alcuni versi questa canzone, mi rode, come quel granchio che esce per mangiare...
Non ha voglia di farsi vedere, parlare, farsi criticare...
Qualche anno fa, per me, avrebbe avuto l'intimità di un adolescente, sofferente, arrabbiata e determinata a riscattare il mio non andar bene...(chissà poi a chi...????), una giovane donna in carriera, moglie, mamma, ma ancora un po figlia, che viveva tra sole e ombra...
Oggi, io che stavo tra sole e ombra...ho un altro sentire... mio figlio ha il mio stesso numero di scarpe, sono poco figlia....non più moglie. e quasi obbligata in una carriera...forse..
Chissà, come si esce da quella tana..
mi vuol bene??, mi critica e si vergogna di me...(da genitore)
ed è un tormento, come quando c'è il mare grosso...o la scogliera è piena di voci...di giorno e di sera..
e allora inizi ad immaginarti come ti vogliono fuori da quella tana...( da figlio)
e metti fuori una chela e torni dentro...
ma chi mordi???.. chi ti dice che vai bene...ma che cazzo dici...Mamma???.
Io non vado bene...sei tu che non vai bene..Mamma !!!
perché non è vero che tu ti andavi bene alla mia età...e se mi racconti la verità, non la voglio neanche sentire...
perché se me lo racconti, non posso pensare che tu sei stata fragile...
E allora non capisci, e "non ne dici mai una giusta..." , se non c'è nessuno intorno a noi, ti voglio bene e che non mi vai bene...
"Un sacchetto di plastica
Tiene i nostri due costumi bagnati
Ce li siamo dimenticati
Nella macchina che è rimasta sotto al sole per tutta l'estate"
Un ricordo secco e cerchiato di sale... ad ottobre, insopportabile disordine..nasconde una complicità divertente..
Perché come le onde che assieme fanno la schiuma...finita l'estate
tirano testate su una scogliera....resiste a quelle stagioni..come una borsa piena di buchi..come una chitarra che non suona, resiste per la luce di quella tana...
e torno anche io alla mia tana... qualcuno ha messo una mano a proteggere quel buco...
non ho ancora capito se si deve ringraziare..credo sia una fatica da comprendere e trasmettere...(senza dirtelo da genitore a figlio)..
In quella tana ci si sta da soli...basta così.
Ma spacca, almeno quando ho voluto ascoltare, ha fatto girare le pagine del mio libro ?? digli anche questo
C.