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Stelle senz'anima
Fortunate stelle senz’anima
bruciate senza alcun dolore
splendete di noia lontana
immerse in un vuoto che non fa male.
Fortunate stelle senz’anima
so che ridete di ciò che è vita
so che ridete in questo istante di me.
Fortunate stelle senz’anima
Perché siete immuni da condanne divine?
Vorrei anch’io portar luce al mondo
come voi e ancor più intensa.
Me lo chiede l’angelo folle d’amore
il latrato orrendo dei cani legati
la madre picchiata, il figlio perduto
i corpi divelti dai servi dell’odio
Voi no
fortunate, immutabili macchie di bellezza
oggetto d’ogni sogno ad occhi aperti.
Ridete stelle.
Ma in tutte le vostre sfere di fuoco
non c’è spazio che contenga un pianto
e una sola minuta lacrima d’uomo
pesa quanto una galassia intera.
Sono confuso e vi invidio
vagamente sperando d’esser fuoco anch’io
fiamma che brucia senza dolore.
I fiori, più saggi di me
la notte chiudono gli occhi
coperti di fragili petali.
I fiori lo sanno…
inutile invidiare
ciò che sfugge alla vita.