dall'altra parte (inizio)

scritto da allaricercadiunnome
Scritto 5 anni fa • Pubblicato 5 anni fa • Revisionato 5 anni fa
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parte prima
- Nota dell'autore allaricercadiunnome

Testo: dall'altra parte (inizio)
di allaricercadiunnome

Quanto ti immagini la vita completamente diversa da come sia, e ti risvegli in un contesto che non conosci e non sai nemmeno perchè tu ci sia finito, appare davvero difficile comprendere il destino.
Improvvisamente riprendevo conoscenza, con molta fatica, ritrovandomi, inspiegabilmente in una stanza di ospedale.
Mi ci volle qualche minuto, per ricordarmi chi fossi e cosa facessi, come se questo sonno dal quale faticavo a svegliarmi, mi avesse avvolto per lungo tempo, senza darmi tregua.
Quasi di impulso cominciai ad urlare, chiedendo aiuto, per cercare di capire cosa fosse successo e perchè mi trovassi in una camera di ospedale, quasi presa improvvisamente da uno stato d'ansia soffocante.
In attimo di silenzio, percepii, il dialogo di due persone, una diceva all'altra “ dobbiamo farla tacere, prendi un sonnifero”.
A simili parole raggelai. Non solo non volevano venire ad aiutarmi, ma addirittura pensavano di addormentarmi di nuovo, quasi la mia persona e la mia vita non valessero nulla.
Con sorpresa, riuscii ad essere pronta di riflessi e chiusi gli occhi, facendo finta di dormire, all'ingresso dell'infermiera.
Non vidi l'espressione della stessa, ma si soffermò un paio di minuti davanti a me, quasi con l'intenzione di iniettarmi quella sostanza ugualmente. Non lo fece e goffamente uscii dalla stanza.
Aveva avuto un barlume di pietà per me e le sarebbe costato caro.
Appena l'infermiera si allontanò cominciai a guardarmi intorno, per capire cosa io potessi utilizzare per uscire da quel luogo.
Non avevo, però, fatto i conti, con il forte stato di stanchezza e la difficoltà ad alzarmi, che non mi permetteva un'immediata reazione.
Decisi di provare un po' alla volta, ma con determinazione, ben sapendo che avrebbero potuto, molto presto, anestetizzarmi di nuovo e non avrei più potuto scappare.
Dopo un primo passo, che quasi mi causò una caduta, cominciai a riprendere la sensibilità delle gambe. Del resto ero ancora giovane, non avrei saputo indicare la mia età, trovandomi in uno stato di semi incoscienza, ma sentivo di avere molta forza dentro di me.
Pensai che fosse meglio, rinviare i progetti di fuga e riprendere le forze.
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