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Rimango qui confusa, stremata, sola,
incapace di proferir una singola parola,
seduta inerme su questo odioso scalino,
aspetto spenta il resto del destino.
Non riesco a darmi pace, non ci riesco per niente,
immagini del passato martellano nella mente,
propositi inutili, progetti sul futuro,
ingialliranno appesi ad uno stupido muro.
Promesse ingannevoli pronunciate al mio cuore,
sei stato una penna nera che giura colore.
Chissà se ridevi quando disegnando la nostra vita,
mi hai passato la punta di quell’umile matita.
E quanto poco ci hai messo a cancellare quel segno,
fregandotene di come l’avessi fatto con impegno,
forse eri anche felice quando ti pregavo di restare,
tu ed il tuo enorme ego siete ora a brindare?
Sono stata il tuo capriccio, il tuo piccolo gioco,
me la sono cercata, non si gioca con il fuoco,
non si può pretendere di essere speciale,
per chi non sa far altro che consegnare male.
Hai portato via tutto, compresa la mia dignità,
perché so che se tornassi, sarei sempre qua,
a crederci di nuovo, sperarci un’altra volta,
resto io, povera, innamorata e stolta.