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Quando, da appena adolescente, mio nonno mi portava a vedere sui moli i pescherecci e gli scafi delle piccole imbarcazioni tirate a riva, ricordo che spesso rimanevo in silenzio per minuti interi come se fossi persa ad inseguire qualche mio pensiero come i pesci quelle piccole chiatte. Erano momenti magici. Abbiamo visitato insieme gran parte del parco del Delta del Po e ricordo molto bene che spesso fare silenzio veniva più naturale delle parole. Restavamo in silenzio entrambi tentando solamente di sentire l'odore salmastro e lo sciabordio di qualche creatura impaurita. Sono riuscita a ritrovare, sebbene dopo molti anni di distanza, le stesse sensazioni nel mio viaggio in Portogallo osservando l'immensità dell'oceano. E mi sono ricordata dell'insegnamento di mio nonno: "A volte è il silenzio la parola più giusta da pronunciare."
