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Le tele incomplete giacevano ancora abbandonate a loro stesse lungo la parete sotto il portico.
Anche la splendida panchina che una volta accoglieva dialoghi amorosi davanti alla collina ne era ricoperta.
Ispirazioni ma nate, così le aveva definite Federico quando, la sera prima, la sorella Anna era tornata dopo tanti anni alla loro adorata casa in quella strana estate.
Ora Anna guardava quei colori, i pennelli e le tele abbozzate le portavano un dolore profondo e una certezza, Federico non avrebbe mai più ripreso a dipingere.
Lui che era stato il vanto della famiglia, aveva vinto premi e esposto nelle migliori gallerie era purtroppo finito in disgrazia.
Lo vide comparire sulla porta finestra del soggiorno, lui non la vide subito nell’ombra del portico.
Fu lei a parlare “Come stai, Federico?”, lui appariva vecchio e rassegnato.
Le cose non erano andate molto bene nemmeno per lei, anziana e malata da mesi era lo spetttro di se stessa ormai,
Federico si voltò e trovo due occhi determinati nei suoi , distolse allora lo sguardo, disse “Dopo la morte di Maria sono rimasto comunque qui. Ma non posso essere più lo stesso che ero, ho perso tutto.”
Lei fece per rispondere ma lui continuò “Guardati intorno e dimmi cosa vedi, lavori incompiuti e vuoti, come me, non ho altro che questo.”
Rispose “Non sono venuta fin qui per vederti gettare al vento la tua passione e la tua vita!”
“Non serve, Non ci vediamo da anni e ora siamo rimasti soli, ognuno la sua tragica storia e una vita al crepuscolo senza possibilità di rivalsa.”
Lei si avvicinò, “Abbiamo ancora una cosa da fare …” gli prese la mano come faceva da bambina e lo condusse a quella che era stata la loro stanza dei giochi, una vita prima.
Un vecchio divano dominava la scena, si sedettero insieme, Federico la guardò senza capire cosa stesse per accadere.
Anna prese allora dalla borsa un piccolo flacone di vetro, lo porse a lui, “Brindiamo ad una vita incompiuta!” disse prendendone un secondo dalla borsa.
Federico la guardò con severità quasi comica, uno sguardo stupito e nello stesso tempo rassegnato, “Brindiamo a tutto quello che è stato.” aggiunse “Eccomi Maria” ed entrambi bevvero un ultimo sorso.