Contenuti per adulti
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Occhi ciechi scavano silenzi,
come lame tagliano radici
di un nome mai detto.
Il sangue scrive alfabeti sconosciuti
sul dorso di mani fanciulle
e l’aria intorno chiude
un ventre vitreo
che imprigiona il respiro.
La dolcezza cresce lacerata,
come una rosa che insiste nel fango
senza osservare il gelo.
Ferite del cuore fanno spazio
al dolore del mondo,
un canto più alto.
Si sbircia l’infinito
per non desiderarlo.
E se, come Ortis,
avessi mani più feroci,
strapperei il cuore dal petto,
non per morire,
ma per smettere di sentirlo pulsare
contro le sbarre della carne.
Ma un tremito nei nuovi versi
si sfibra, zoppica,
ma si ostina a esistere.
Trascino il mondo addosso,
inciso sulla carne.
Un giuramento.
Dono tutto e torna cenere,
la colpa ha radici più profonde dell’amore.