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GLICINE
Alba,
I capillar de rami gemmeano
timidi ancor rosei bocciuoli,
de linfa
sospesa e sospinta
all'infuor dei glicin'ombrosi.
Sola,
nel nostr'angol de quiete,
ermetic'assopita
giaci ad erba segret' e stordita
dal vagar bianco
di un glicine al cielo.
Delicato velo.
Mattino. / Dai rami più esterni degli alberi fuoriescono / le gemme rosee di boccioli non ancora schiusi / dalla linfa / sospesa nell'interno del legno e visibile / fuori dalle chiome colorate di alcuni glicini all'ombra. //
Siamo solo noi due / nel nostro posto silenzioso / tu, ignorando la vita, dormiente, / sei stesa in un prato e placida osservi / il candido vagare / di un ramo di glicine / stagliato nell'azzurro del cielo. //
La realtà, nella tua dimensione in bilico tra il sogno e la veglia, è come un velo che, dalla presenza appena percettibile, sfoca le distanze: ed il glicine sembra toccare il cielo, al pari di una nuvola. //