Silenzio

Resto in silenzio
coi raggi di luce nel petto

Non trovo riparo tra i saggi
sul tetto mi perdo e non guardo
osservo il calore che entra costante
presente nel cuore di ogni vivente
e sognante mi sciolgo

Fa presto la luce a varcare gli scogli
e i raggi brillanti
non hanno una voce
eppure mi guidano
immensi tra i monti
tra alture più ripide dove perdo i sensi

Gelide acque mi bagnano e cerco
il profumo dei gelsi:
tra i prati scrivo i miei versi

Resto in silenzio
coi raggi di luna nel petto

Arriva la notte e ancora sul tetto
mi perdo tra i saggi e non guardo
ascolto la voce del merlo che canta
le note di luna che cadono in terra
e irroran le rocce di luce splendente

Fa presto la notte a far luce sul mondo
le stelle e l'oscuro non sono lo sfondo
parlano a chi è chiamato ribelle
a chi cerca nel buio uno spazio precario
a quello che tutti chiamiam vagabondo
con tono sprezzante e predicatorio