Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Il sogno è cominciato con lo sguardo rivolto verso il cielo azzurro e fermo, immoto sopra il tempo e sopra il mondo, con l’odore del sangue che sgorgava a fiotti dalla carne mia ferita e da coloro che giacevan muti.
E con il riso folle della Parca, presa da un’impaziente frenesia, s’accingeva a recidere quel filo che dava forma e senso alla mia vita.
Era la fine d’una lunga guerra, e il campo muto, immerso nel silenzio, donava voce ai miei pensieri sparsi, che si rincorrevano come un fiume.
Oh, se le avessi dato un solo sguardo, un lieve cenno o forse un dolce riso, invece di cedere all’orgoglio! Sarei dovuto ritornar da lei, stringerla forte senza dire niente, lasciando indietro il peso del timore.
Non avrei mai dovuto farmi preda delle paure oscure e divoranti, che han tolto alla mia vita il suo significato, strappandomi ciò ch’io più desideravo.
E non avrei dovuto mai ferire, né litigare, né fuggir lontano da ciò che il tempo aveva posto avanti. Avrei dovuto abbandonare tutto, questa battaglia, vana e senza ombra, che arricchì solo chi non ho mai visto, e che non ho potuto amar davvero.
E allora lì, col dolor dentro il petto, mi son perduto e il sogno si è dissolto.