Contenuti per adulti
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Mi trovo sdraita nella vasca,
nell'acqua calda che mi abbraccia,
fissando il soffitto,
con un vuoto che mi attanaglia.
Mi sono chiesta come sarebbe tornare a quando le cose erano piu semplici.
E poi mi sono chiesta ancora:
quando le cose sono state davvero semplici?
Mi sono trovata sorpresa, a sorprendermi, di quanto la solitudine fosse stata la mia sposa.
Di quanti volti mi sfumano nella mente in ricordi felici,
in cui la felicità che mi divorava, era pienamente egoista.
Mi ricordo di quel giorno in spiaggia,
c'èra il sole, e tu correvi felice con me sulla schiena,
eravamo appena tornati insieme e sembrava quei finali dei film con la scritta "FIN."
Di quei baci timidi,
poi presuntuosi,
poi bagnati dalle lacrime,
e ancora una volta quelli mai dati
e quelli che dicevano addio.
Poi mi ricordo, di quel soffitto bianco che mi fissava, e che mi ha visto fissarlo,
in mille stanze diverse.
Su un tappetino del bagno,
in una stanza di ospedale,
all'interno di una vasca.
Quel bianco ingrigito che ha sempre capito il mio stato d'animo.
Tristemente perplesso.
Torno di nuovo al muretto delle elementari, in cui aspettavo qualcuno che volesse giocare,
ai banchi delle medie in cui aspettavo che tutti uscissero dalla classe per non essere notata,
a quella sedia di plastica riposta nel sottoscala con quel gatto arancione e bianco,mentre aspettavo Mery.
alla chiamata di lavoro che non arrivava mai.
alla fine della mia povera madre,
all'appiglio di speranza che questa donna potesse guardarmi negli occhi, e non provare rimorso.
a altri occhi,che mi guardavano come a dire, mi dispiace,di tutto.
E di nuovo ora a me, che guardo il soffitto,chiedendomi se le cose fossero andate diversamente.
Se avessi smesso di aspettare, da sola.
Se avessi smesso di aspettare,con le persone sbagliate.
Se avessi smesso di sperare.
Se avessi avuto meno paura della solitudine che alla fine è sempre stata innevitabile.
Ora cosa starei guardando?