Un attimo ancora

scritto da Voltoribelle
Scritto 2 anni fa • Pubblicato 2 anni fa • Revisionato 2 anni fa
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Testo: Un attimo ancora
di Voltoribelle

Vi è mai capitato di fare una passeggiata, cosi, all’improvviso in un caldo pomeriggio di Giugno. Non so, magari in un parco vicino casa oppure in un boschetto fuori città o al mare, l’aria che tira com’è? diversa vero? lo percepite, lo so. Perchè quando si sente una cosa, questa poi succede a furia di chiamarla a voi, perciò se vi siete incantati guardando un albero perchè vi fa pensare, voi pensate. Viaggiate, esplorate con la vostra mente, addentratevi nella corteccia e abbracciate i vostri ricordi seppur vi facciano male. Le passeggiate servono a questo, camminare tra voi e voi e ricordare qualcosa che vi è sempre dentro e a cui non potete fare a meno. Tornate con lo sguardo sul cielo che si intravede tra i rami o tra le nuvole e fate attenzione ai dettagli, alle piccole cose che quello scorcio di natura vi offre. Ricordate con chi lo guardavate, di cosa parlavate e se vi scappa un sorriso, tranquilli, sarà scappato anche a chi era con voi. Ci pensano anche loro, senza farsene accorgere, il destino spesso è crudele e altre volte ci manda segnali inconfutabili, proprio come quelle piccole cose di cui vi parlavo prima. Quanto le piaceva il mare, e quante volte ve lo ripeteva, ci siete andati spesso ma adesso quell’acqua non riuscite neanche a guardarla. Capita, il riflesso di quel che si è stati luccica nei nostri occhi mentre ci sporgiamo, i bambini giocano e i gabbiani cercano. Cercare, voi la cercate ancora, tra la folla balneare, tra i visi irrequieti della città o forse, su qualche muro. Ogni marciapiede vi ricorda lei, ogni coincidenza vi riporta indietro, vi fa credere che c’è qualcosa che ancora oggi vi lega, un po' come quel filo rosso conduttore di cui parlano tutti i film. Eppure è tutto cosi strano, questa passeggiata sembra una macchina del tempo, voi vi divertite, il sabato sera il venerdì e nonostante ciò, aspettate, una notifica, uno squillo, un messaggio da parte sua. Arriverà ve lo sentite, tipo come quando arriva l’estate e siete più felici e spensierati, anche se poi dovete fare i conti coi problemi, le spese, il cane, l’università e il lavoro. Beh, poi niente più passeggiate, niente più pensieri che vi offuscano la mente, niente più boschi o parchi, di tutto questo cosa vi rimane? vi rimane che tutto torna, che quella sera per caso vi incontrate e la notte che verrà sarà più turbolenta di una tempesta nelle acque dell’oceano. Allora era il destino, vi ritornerà davanti agli occhi ogni giorno, la vedrete tra le righe, nei vostri posti preferiti, la cercherete in altre persone senza fermarvi. Perdersi in un bosco è sempre facile, ritrovarsi è il problema, fare un passo dietro è un problema e mai un optional, oscillerete in un limbo, come Dante e i vostri occhi saranno colmi di stanchezza. Il tempo scorrerà inesorabile, le nuvole passeranno e i temporali ci faranno le feste, intanto avrete smesso di pensarvi sarete felici lo stesso perché finalmente avrete trovato il vostro sentiero. Scusatemi se le mie passeggiate durano cosi tanto, non sempre c’è un lieto fine collettivo nella vita ma di sicuro c’è una coerenza che non si sveste e ne cambia panni nei confronti della gente.

In un giorno caotico poi, la rivedrete, bella, bellissima come la prima volta e vestita di bianco vi dirà: come mai, i tuoi occhi ora stanno piangendo.. dimmi che era un sogno e ci stiamo svegliando.

Un attimo ancora testo di Voltoribelle
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