Contenuti per adulti
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Premessa: questo è un testo estremamente noioso. Prettamente di divertimento personale. Non c'è neanche un piccolissimo intento artistico, ma trovo così gustosa questa galleria di personalità e atteggiamenti che mi hanno affibbiato che non potevo non condividerli.
A me il pettegolezzo non è che mi tiri più di tanto. Cioè, da curiosa senza scampo voglio sapere degli altri ma per costruire meglio la loro immagine nella mia testa, non certo per reprimenda morale. Della moralità sociale me ne faccio poco. Se a mia volta ho sparso voci (generalmente non inventate, ma ricevute) non sento di dover chiedere scusa, perché la natura sociale dell'essere umano è innegabile e io sono un essere umano, come tutti. Sono anche fermamente convinta che se mi sento toccata da una voce su di me è perché potrebbe essere vera (tanto vale, allora proseguire) ma me ne sento colpevole (cosa successa di rado, devo dire), ma tutte quelle accampate per aria mi fanno impazzire di gioia: posso immaginarmi nelle situazioni più pazze e vestirmi di un'altra esistenza.
Quindi se questo tema non vi attrae, saltate e chiudete qua la pagina.
Io sono abbastanza ingenua in questo campo, nel senso che mi fido di quel che la gente dice, perché non ho assolutamente voglia di perdere tempo ed energie in interpretazioni sui sottotesti altrui. Lo faccio solo per tenermi allenata, se proprio serve e me lo chiedono. Così tutti i ‘si dice’ a me passano sopra la testa e sotto le scarpe come ombre sbiancate. Mi frega il giusto, cioè la buona riuscita dell'atmosfera in cui sto. Se poi gli altri hanno pensieri e parole pieni di supposizioni su di me, me ne faccio una ragione, a una certa piacere a chi stimo mi è più che sufficiente. Però, negli anni, mi sono divertita a raccogliere e incorniciare (o mettere in vetrinetta) tutte le fole che incontravo per caso, talvolta anche intepretandole per il piacere di vedere le coscienze sgranate ‘Ma allora è vero!’. Alcune sono parecchio gustose.
Ultime scoperte: sono una mistress, non so se sapete cosa sia. Nel mondo bdsm è la padrona che dà gli ordini ai suoi sottoposti, in genere umilianti e a sfondo erotico. Ma non solo, i suddetti sono travestiti da cani e pisciano in giro. Fuffi ne sarebbe inorridito.
Comunque, a quanto pare ho questa torma di persone che mi leccano le suole delle scarpe e intanto segnano il territorio.
Ma non è finita qua: di notte non dormo. Ohibò, dovrò dirlo all'integratore che prendo. Probabilmente non lavoro? Ah no, son maestrina. Pensavo di aver smesso di leggere questo termine dai tempi del libro Cuore, e invece.
A quanto si dice mi ostino a resuscitare i morti. Questa davvero mi è nuova. Di tutti i talenti che vorrei avere è forse l'unico che mi piacerebbe: farei due parole con molte persone care, prima di tutte neanche vi dico qual è, sarei noiosa.
Ma quello che mi sconcerta e mi fa ridere e alzare gli occhi al cielo di più è ‘piscia intorno a chi potrebbe essere accettato nel suo gruppo’, cioè non solo piscio pure io insieme agli schiavi con il guinzaglio (che è pure un controsenso) ma lo farei per tenere fuori (ma chi?) i derelitti che agognano a diventare cagnolini! È un mosaico di controsensi, davvero, deliranti a questo punto, mi pare. Ma proseguiamo perché non è finita.
Allora: anni fa ero su alcuni siti di scrittura e amavo molto chattare con gli utenti uomini, per un solo e unico motivo: le donne erano tutte impossibili suorine mancate - fiorellini, svenevolezze, cuoricini e tutto il corollario di poetica da cariare i denti. Io ero ruvida per mia scelta (e anche per la situazione che vivevo) e preferivo parlare con gente schietta, senza troppi sofismi. Bene: questo mi diede la fama di tro*a. Giuro. Perché parlavo con uomini.
Poi aggiungiamo le cose classiche: spocchiosa, scostante, arida, insensibile, vendicativa, sarcastica e via dicendo.
E questa, amici, è per ora la mia collezione di pettegolezzi raccolti negli anni.
Mi fate vedere la vostra?