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Guardo torvo l’orologio,
sono ormai le ventitre,
tu seduto sul divano
parli fitto con mia moglie;
Il mio frigo hai saccheggiato
più non conto le Ichnusa,
litri zerotrentatre.
Ed io sposo ancor novello,
con la fame ora impetuosa,
in cucina azzardo e cuocio
pasta uova e peperoni.
Tu noioso con mia moglie
parli, parli, parli e parli
di una ex che non conosco
e di cui nulla mi importa.
Vorrei solo te ne andassi
perché è quasi mezzanotte
e alla fine ti presento
pasta uova e peperoni,
con mia moglie che ti invita,
tu rifiuti, ma ci osservi
nella piccola cucina,
tracannando un’altra birra
e neppur ti rendi conto,
il mio frigo hai derubato
fino all’ultima riserva.
Poi ti accendi una Marlboro
mentre già si è fatta l’una,
scocca il dodici di luglio,
finalmente sloggi e vai,
ed io sposo ancor novello,
son stizzitto e assai incazzato
non riesco a prender sonno,
tormentato dal supplizio:
pasta uova e peperoni.