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Mi sono perso nei miei pensieri,
mi hai baciato.
La morsa delle tue labbra mi
ha catapultato in un orbita anomala.
Sono rimasto sospeso tra eccitazione
che da linfa ad un neonato desiderio
e realta’ che prende forma nei lineamenti
sconosciuti di passanti senza nome.
Mi sono perso per un attimo, sembrava
che ci fossimo soltanto io e te,
con la voglia di sentirei nostri umori e l’attrito nervoso
dei nostri corpi.
La ragione, umiliata,
ha lasciato spazio a pensieri che come
lance fendono colpi alla moralita’ ben pensante.
Per un secondo mi sono lasciato alle spalle
il pudore, bramavo il piacere e ho
avuto la tentazione di spogliarti,
di averti su quella panchina .
Smarrito nel mio sogno erotico, faccio
fatica a distinguere la reale percezione del vero.
Eravamo soli io e te, nel nostro personalissimo
teatrino davamo spettacolo ai passanti
indesiderati e non paganti, chissà se appagati.
Desiderio e incanto non stanno solo nei tuoi
baci e nel tuo corpo ma ne trovo consistenti
tracce nel tuo cervello, che mi affascina
come la piu’ sensibile e dannata venere
di un caotico inferno Dantesco.
Ti prego stordiscimi ancora con la tua bocca,
voglio ancora la tua lingua,
la voglio primordiale esploratrice di ogni parte piu’ nascosta.
Butta dentro di me la tua saliva,
arriva fino al mio apparato digerente,
fai soffocare i miei polmoni e poi dagli aria
con il movimento isterico delle tue piccole mani,
insegna da un naufrago cuore spaesato a nuotare nel liquido
del tuo essere, così consistente
come l’immagine piu’ viva e tetra della
notte.
Voglio ancora che mi tocchi, voglio
ancora essere annusato e che tu riesca
a percepire il mio odore, come un animale
impazzito guidato solo da istinto.
Voglio ancora vedere quegli occhi talmente grandi,
dove ci ho posato per una frazione di gloria i miei versi mai nati
per te!.
Puoi dargli vita con la tua attenzione, o bruciali con un
movimento rapido delle tue pupille.
Quante sere di te mi sto perdendo, ormai siamo
in un cerchio all'apparenza smarriti ma quando
esso si chiudera,’ avremo fine, in un tremendo
attimo di passione, dove i momenti passati e futuri
faranno da comparsa e il protagonista principale
sara’ il bellissimo e degenerante ricordo dell' attimo vissuto insieme.
Il fischio del treno mi ha riportato in un freddo e piovoso mercoledi’.
Non importa quanti altri versi ti dedicheranno io ho avuto
la presunzione e l'ambizione di regalarti queste parole e inevitabilmente
ho imprigionato un immagine riflessa di te in queste righe.
Rimbomba ancora nella mia testa il fischio del treno e riporta me
su questo foglio e te lettrice attenta del mio vaneggio.