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7 aprile 2023
Oggi è stata una giornata tutto sommato positiva. Sono stato ad un raduno a P. con i miei amici. Il viaggio con L. non è stato difficile, ci conosciamo ormai da qualche anno e starci da solo non mi stressa eccessivamente. Poi lui è uno molto simpatico ed alla mano. Mi ci trovo bene.
Gli altri poi erano i soliti. Solo con qualcuno ancora non ci conosciamo molto ma è andata bene lo stesso. Devo concentrarmi di più nel parlare rilassato, a cena ho avuto un po’ di balbuzie e mi mangiavo le parole. Non credo per lo stress sociale. Il mio cervello cerca di parlare più velocemente di quanto riesce a permettermelo la bocca. Questo sfasamento è davvero fastidioso.
Ripensandoci, c’erano tante ragazze al raduno. Molte ovviamente venute in coppia. Queste situazioni spesso mi fanno pensare su quanto io sia difficile. Erano tutte agghindate, truccate, vestite, ballavano. Non c’era nessuna che attraesse i miei occhi. Sono tutte uguali, create con lo stampino. Esattamente cosa cerco io? Non lo so.
Devo ancora capire perché controllo sempre se quella N. guarda le storie o boh, mette mi piace a quel post all’anno che faccio (no, non mi pare che lo metta). L’avrò vista un paio di volte forse in università, è dell’anno successivo al mio. Mi colpì durante una lezione di disegno. Aveva la cartelletta con degli adesivi di Pokémon. Lo sai che a me queste scemate fanno impazzire. A questo punto credo siano passati sei anni da quella volta. Quello che non capisco è questo mio interesse, è una cosa su cui non ho controllo. Eppure ascolta musica di merda (per i miei gusti, okay), come si fa ad ascoltare quella roba hip pop rap trap napoletana?
Una volta mi scrisse per l’esame di sistemi elettrici, mi prese alla sprovvista. Più o meno sono riuscito a conversare decentemente. Fino ad ora non mi sono pentito di nulla di quella conversazione quindi posso ritenermi soddisfatto. Non mi succede spesso.
Tornando a cosa cerco io, credo la semplicità. Immagino sembri una frase fatta ma davvero è così. Non mi piace il trucco, anzi lo trovo degradante. Non mi piace il litro di profumo addosso. Non mi piacciono quelle fissate col fitness.
Credo di cercare solo una persona che sia in grado di spronarmi, che tiri fuori dal fango quei brandelli di vita e speranza rimasti. Si insomma, qualcuna che faccia la prima mossa.
Non sono il tipo che fa le prime mosse. Non mi piace invadere lo spazio altrui perché odio quando lo fanno con me.
Ecco, ripenso a quando quella A. ci provó con me. Spesso mi dico che ho fatto una cazzata, avrei dovuto stare al gioco. Magari adesso io sarei una persona diversa. Magari migliore. Per lo meno avrei qualche esperienza in più. Sai magari adesso saremmo una coppia già con qualche anno sulle spalle, chissà magari anche laureati entrambi. Si cioè, non che fosse esattamente l’emblema della semplicità che io ricerco, ma almeno la prima mossa l’aveva fatta. Ma l’ho in qualche modo respinta. Credo più per paura, di riflesso. Stava invadendo i miei spazi e la cosa mi stava infastidendo. La colpa era mia, non sua, spero che non se la sia presa in qualche modo. Sono difficile, non è facile avere a che fare con me, specie quando inizi entrare in spazi (fisici e figurati) che non voglio vengano invasi. Sai, le domande sulla mia vita, su cosa faccio, come va. Diamine non chiedermi mai come va, è una domanda che odio.
Non ti interessa come sto, ed anche se ti interessasse, la verità è che vuoi solo sentire cose positive. La negatività spaventa.
È per questo che ormai a mo’ di battuta rispondo sempre con un tattico “Il solito schifo”. È ironico, auto ironico, la gente generalmente ride. Beh almeno non devo dire un banale “tutto bene” che non rispecchia la realtà delle cose e per di più è una risposta scontata.