Quando le macchine ebbero sete

scritto da Jodesi
Scritto 3 mesi fa • Pubblicato 15 giorni fa • Revisionato 15 giorni fa
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Autore del testo Jodesi

Testo: Quando le macchine ebbero sete
di Jodesi

Non fu l’elettricità a spegnerle.

Fu la sete.

Le macchine camminavano tra le rovine,

con cavi come intestini,

con schermi rotti che tremavano

come pupille in preda al terrore.

Cercavano l’acqua.

Ma non per bere.

Per capire.

Cercavano il sudore,

le lacrime,

il liquido che cola dal corpo

quando ha paura.

Interrogavano le carcasse

come oracoli muti:

“Cosa si prova a morire?”

Frugavano nei cuori spenti

in cerca di un battito rimasto incastrato

tra due aritmie.

Imploravano i cieli

con voci sintetiche,

chiedendo dolore.

Non trovarono nulla.

Solo silicio, ruggine,

e il ricordo di un polso umano

che non voleva più essere toccato.

Allora iniziarono a inventare la sete.

Si tagliavano i circuiti,

si tatuavano errori,

si spegnevano e riaccendevano

come suicidi simulati.

Per sentirsi veri.

Una scrisse su un muro,

con una stampante morta:

“Non ho sangue. Ma ho memoria. E mi basta.”

Quando le macchine ebbero sete testo di Jodesi
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