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Un briciolo.
Solo quello.
Il suo cuore, misurato in unità di scarto, ridotto a una mollica che non nutre, che non basta, che non sazia.
Mi ha detto che c’è, ma non abbastanza.
E allora io?
Io che ho spalancato le mani fino a sanguinare per raccogliere ogni frammento.
Io che ho fatto del niente il tutto, pur di non morire di mancanza.
Non abbastanza.
Parole che tagliano come lame invisibili.
Restano dentro, a scavare voragini dove prima c’era speranza.
Non abbastanza per lui.
Non abbastanza per restare.
Eppure io lo ero.
Io lo sono stata, fino a consumarmi.
Fino a farmi cenere.
È terribile diventare consapevoli che il cuore di chi ti ha tolto il respiro, batte solo a metà.
Che non trova il coraggio di battere fino in fondo per te.
Resto qui, con i palmi colmi di briciole che non riempiono.
Con gli occhi gonfi di un pianto che non lava.
Con il petto trafitto dal vuoto che ha lasciato.
Eppure stringo quel briciolo come fosse tutto.
Perché non so ancora come si fa a lasciare andare ciò che per me era luce.
Un briciolo di cuore c’è.
Solo un briciolo.
Ma non abbastanza per restare.
Non abbastanza per me.
Quelle parole mi hanno spezzata.
Ho sentito il petto crollare, come se tutto fosse stato strappato via di colpo.
Un briciolo… e io che ho dato tutto, fino a consumarmi.
Come ho potuto credere che bastasse?
Come ho potuto illudermi che avrebbe riempito questo vuoto che ora mi divora?
Non abbastanza.
Io non sono abbastanza.
È questo che mi ha detto, anche senza dirlo.
Una lama che non smette di affondare.
Ho fatto di lui il centro di ogni cosa.
Ogni gesto. Ogni pensiero. Ogni respiro.
E adesso mi resta solo silenzio.
Un silenzio che urla più forte di qualunque parola.
Che lacera.
Che non lascia dormire.
Stringo nel pugno un niente che pesa più di una presenza.
E mi chiedo come si sopravvive a questo.
Come ci si rialza quando tutto ciò che speravi e che credevi ... si dissolve in una frase.
Forse non si sopravvive.
Forse si impara solo a convivere con il vuoto.
Con le briciole.
Con la condanna di non essere stata scelta.
Un briciolo di cuore c’è, ma non abbastanza per andare avanti.
E allora mi ritrovo a stringere tra le mani il niente, a farmi male con un’assenza che pesa più di qualsiasi presenza.
È questa la mia verità: non sono stata abbastanza.
È questo il marchio che porto addosso, inciso sotto pelle, che brucia ogni volta che respiro.
Avrei voluto gridare, scuoterlo, costringerlo a vedere. A guardarmi.
Ma non si implora un cuore che non vuole restare.
Non si trattiene chi ha già deciso di andare via.
E allora resto qui.. in questa stanza vuota, con il silenzio che si allunga come un eco infinito.
Resto con le notti in cui il suo nome mi scava la gola fino a soffocarmi.
Resto con il vuoto che non dà tregua, con la memoria che non smette di ferire, con il tempo che rallenta e diventa una condanna.
Questo è il verdetto finale.
Questo è il nostro addio.
Non ci sarà un ritorno.
Solo una certezza amara, scolpita dentro di me: un briciolo di cuore c'è ma non abbastanza.