La TOMBA di CRISTO (quarta e ultima puntata) aaa

scritto da Nulla
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Libera rielaborazione con Marina Assanti di un testo che avevo pubblicato su un altro sito.
- Nota dell'autore Nulla

Testo: La TOMBA di CRISTO (quarta e ultima puntata) aaa
di Nulla

Riassunto:
Un miliardario convoca un famoso archeologo, offrendogli una somma spropositata se avesse svolto una ricerca incredibile:
Cercare la tomba di Cristo.
Alle obiezioni dell'archeologo che ritiene che anche in caso di ritrovamento, sarebbe impossibile verificare se il corpo sia quello di Cristo, il miliardario risponde che il corpo, non sarebbe stato di uno dei tanti crocefissi; ma di un uomo sopravvissuto una quarantina di giorni dopo essere stato crocifisso.

LA TOMBA DI CRISTO

Jason Stanfield, dopo aver ricevuto un telegramma con la dicitura "urgente" si era affrettato a
partire e, sbarcato un paio di ore prima all'aeroporto Ben Gurion in Israele, aveva raggiunto
Starmer che lo attendeva in albergo. Poi con un fuoristrada si erano recati presso uno scavo
archeologico in una spianata desertica nei pressi della cittadina di al-Azaiyya, quella che ai tempi
di Gesù si chiamava Betania.
Entrati nel recinto che delimitava gli scavi, giunsero innanzi a un sarcofago che gli operai da poco
avevano portato alla luce.
Dopo aver riassunto brevemente le difficoltà incontrate nei mesi precedenti, e che gli avevano fatto
temere di dover rinunciare all'impresa, Starmer si dilungò nell'illustrare i particolari che lo
rendevano praticamente sicuro che l'avello che avevano innanzi era il sepolcro di Cristo.
Stanfield, che pareva quasi non ascoltarlo, sudava, nascondendo a fatica una strana agitazione.
Ad un tratto lo interruppe chiedendo:
"Quando apriremo, scopriremo subito se è lui?"
Starmer rispose con tono didattico: "Se il corpo non ha fasciature, potremo constatare subito se si
tratta di una persona crocefissa. Però, in un caso o nell'altro, credo che nel giro di due o tre giorni
avremo la conferma dagli esami necroscopici che il corpo qui sepolto è di un uomo che era
sopravvissuto a una crocefissione." Dopo la spiegazione, Starmer stava per riprendere il
precedente discorso, ma accortosi del disagio dell'interlocutore, chiese:
"Ma cos’ ha? Si sente male? E’ forse il caldo" Stanfield rimase in silenzio, le mani gli tremavano,
la fronte sudava.
Asciugandosi con un fazzoletto, il miliardario chiese: "Oltre a noi chi altro sa di questa scoperta?"
"Nessuno, appena mi sono accorto di aver trovato quello che cercavamo, ho dirottato i miei
collaboratori verso altri scavi che stiamo conducendo nel nord di Israele. Di questo ritrovamento
sanno solo alcuni operai arabi semi analfabeti, sicuramente non in grado di comprendere di cosa si
tratti." Stanfield rimase ancora a lungo in silenzio, poi, all'improvviso:
"Se le dessi lo stesso i cinquecento milioni pattuiti, è disposto a riseppellire questa maledetta urna
senza aprirla?"
Starmer rimase basito: “Non capisco... - poi, intuendo cosa turbava l'interlocutore: - Ma non mi
aveva detto di essere ateo?"
Di nuovo ci fu un lungo silenzio, quindi, parlando quasi con fatica:
"Non so come spiegarmi... Finora sono stato ateo per mia scelta, o forse per capriccio. Ma
inconsciamente sapevo che sarei potuto tornare indietro in ogni momento, magari dopo che mi
avessero diagnosticato un male incurabile. Ma se solleviamo quel coperchio avrò la certezza
scientifica che dal nulla veniamo, e nel nulla torneremo." E dopo un breve silenzio, aggiunse:
"E daremmo questa orribile certezza a centinaia di milioni di persone." 
A queste parole, un brivido freddo corse lungo la schiena dell'archeologo. D'improvviso, preso
dallo stesso terrore del suo interlocutore, disse:
"Se mi dà i venti milioni promessi in caso di esito negativo delle ricerche, faccio ricoprire il tutto."
Stanfield accettò subito, raddoppiando la cifra e, dopo aver concordato brevemente come
procedere, se ne andò frettolosamente.
Quella notte Starmer non aveva dormito. Nonostante la cosa gli facesse paura, non sarebbe
riuscito a ricoprire quel sacello senza sapere cosa conteneva.
Il cantiere era vuoto. l’archeologo esitò a lungo, poi, infilate due sbarre negli appositi fori, fece
cadere il coperchio sul fianco dell'urna in pietra.
Esitò ancora, quindi col cuore che batteva come impazzito, la fronte che colava gelide gocce di
sudore, si avvicinò, esitò ancora, infine si fece coraggio.
La tomba era vuota, completamente vuota.
Si allontanò sollevato, dicendosi che sicuramente si era sbagliato, doveva trattarsi della sepoltura
di qualcuno che in seguito era morto lontano da casa.
Sovrappensiero, si sdraiò sul letto dicendosi:
"Dovrò anche dirlo a quel poveretto."

Marina Assanti
Stefano Cattaneo

La TOMBA di CRISTO (quarta e ultima puntata) aaa testo di Nulla
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