Il Vento delle Nove Solitudini /respiri condivisi

scritto da Claudio51
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Testo: Il Vento delle Nove Solitudini /respiri condivisi
di Claudio51

Premessa: In un arcipelago di isole fluttuanti chiamato i Sogni di Pietra, la gravità è instabile; ogni isola è sospesa a una diversa intensità di gravità e di tempo. Le correnti che guidano queste isole provengono da 2 una Marea di Memoria " invisibile, che rende il passato una risorsa tangibile: Toccando un oggetto o un luogo, si possono sperimentare Frammenti di Ricordi associati ad esso. Ma l' Oceano delle Memorie è pericoloso; troppi ricordi possono spegnere una persona, dissolvendola nell' eco del passato.
Ambientazione.
Il mondo è composto da isole mobili, ciascuna governata da una Specchia, una figura che unisce scienza rudimentale, magia e rituali di rito. Le isole hanno economie basate sui cristalli che registrano memorie: chi li fonde può salvare, amplificare o cancellare ricordi.
La società è divisa in caste: Stargap -( Viaggiatori ed esploratori. ) Memorit: custodi delle memorie. Forgia: arti meccaniche e ingegnieria della gravità, e, Sussurranti: mediatori e interpreti delle correnti mentali.
Premessa centrale.
Una banda di protagonisti scopre una vecchia mappa che non conduce a una località, ma a una data: l' unico punto nel tempo in cui tutte le memorie delle isole convergono senza distorsione. Si dice che al centro dell' Oceano delle Memorie esista una nona isola, " la Nascita, "capace di riscrivere la storia delle Soglie. Per raggiungerla sevono tre chiavi: 
1 ) Una Chiave di Vento: un oggetto che pulsa coi razzi di memorie ventose.
2 ) Una chiave di solitudine: un campo di gravità al chiaro di luna.
3 ) Una chiave di memoria: Un contenitore di ricordi innocui ma potenzialmente destabilizzanti.
Personaggi principali.
Lira Solta, giovane viaggiatrice Stargap che ha la capacità di leggere le correnti gravitazionali come se fossero una carta nautica. Ha una cicatrice che non ricorda come abbia fatto a farsi: potrebbe essere un ricordo rubato.
Eko Krell, Memorit e scopriretondolo, può " assorbire " i ricordi altrui ma resta sempre a rischio di assorbirne la peopria identità. Eko Krell è cinico, ma profondamente leale.
Bruma, Sussurrante e interprete delle Voci delle Montagne. Ha un dono per calmare le memorie turbolente e creare ponti tra le diverse culture delle isole.
Rhael, Forgia e Ingegniere Ribelle: costruisce macchine per navigare tra gravità instabile e creare una piccola flotta di Navi di Pietra e Cristallo.
Arci narrativo principale.
Atto 1: Scoperta e Alleanza. Le quattro protagoniste sin incontrano durante " un rituale di ritenzione " dove cercano di trattenere una memoria particolarmente pericolosa. Capiscono che la mappa è una chiave per accedere a un luogo dove le memorie possono essere protette o cancellate in modo controllato.
Atto2: Il viaggio tra le isole. Devono superare prove che esplorano temi come identità, memoria e responsabilità. Incontrano fazioni diverse, scoprono che la Nascita potrebbe non essere una salvezza, ma una scelta che potrebbe cambiare per sempre il tessuto della realtà.
Atto 3: Il Cuore della Nascita. Raggiungono l' Isola Centrale e scoprono che le memorie non sono solo passato; possono essere atti di potere che manipolano il presente. Scoppia una crisi tra chi vuole utilizzare le memorie per cambiare una catastrofe rutura e chi teme che modificare il passato distrugga la realtà.
EPILOGO.
Dibattere la responsabilità: i protagonisti decidono di distruiggere la Nascita e usarla per creare una nuova forma di coesistenza tra le isole, accettando che ricordare sdia una scelta etica oltre che una necessità.
Temi.
Memoria come potere e respèonsabilità: cosa significa ricordare?... Quali eicordi meritano di essere custoditi o cancellati?
Identità e perdita: Quanto siamo plasmati dalle memorie altrui, dalle radici alle cicatrici?
Comunità; individualismo: le diverse caste e le faide tra di esse influenzano non solo l' economia, ma anche la capacità di convivere.
Libertà del tempo: la gravità e la memoria non sono lineari; la storia è una rete di scelte condivise sul reale vissuto, o sull' imposizione dei vincitori, o chi dirige il destino del mondo secondo convenienze e mantenimento di una coscienza dormiente che, col risveglio negato, impedisce una reale visione del mondo.
Meccanismi magici / tecnologia.
1: Gravità variabile: L' isola su cui soggiorni determina la tua forza e velocità. Alcuni oggetti permettono di " saldare " la gravità per brevi momenti.
2: cristalli di memoria: registrano ricordi, popssono essere letti, condivisi o cancellati con conseguenze emotive.
3: Vie delle Correnti: Gli spostamenti tra le isole avvengono tramite rotte delle Correnti Mentali, non solo fisiche.
4: Chiavi: Tre chiavi sono simboliche, ma richiedono prove interiori per bessere attivate.
Possibilki sviluppi o spin off.
5: Una storia centrata su Bruma, esplorando le Voci delle Montagne e un rituale che trasforna le memorie in musiche.
6: Un prequel che racconta l' morigine delle Speccjhie e come nacquero le sette caste.
7: Un libro legato in cui i personaggi devono affrontarte una memoria collettiva che minaccia l' equilibrio delle isole.

RESPIRI CONDIVISI; MEMORIE CHE TROVANO CONVERGENZE.
LA NARRAZIONE DI QUESTO RACCONTO NON PRENDE IN CONSIDERAZIONE EKO KRELL: MEMORIT. BRUMA: SUSSURRANTE E INTERPRETE DELLE VOCI DELLE MONTAGNE; E; RHAEL: FORGIA E INGEGNERE RIBELLE. MA LIRA SOLTA COME PERSONAGGIO CENTRALE. GLI ALTRI PERSONAGGI ENTRERANNO IN GIOCO IN UN ALTRO RACCONTO.


IL VENTO DELLE NOVE SOLITUDINI.
RESPIRI CONDIVISI.
LA CARTA DELLE CORRENTI.
Il cielo pendeva come un pallone sgonfio sopra l' arcipelago dei Sogni di Pietra, eppure la luce era una sola lucentezza; era una serie di fari distanti che tremolavano tra gravità instabile e temporali silenziosi. Le isole, sospese a diverse intensità di peso e di tempo, maneggiavano le proprie leggi come si maneggia un guanto consumato. A volte la Terra sembrava allungarsi, altre rilassarsi in un sussurro gravido di ricordi. Ogni cosa era interconnessa dalle correnti che guidavano le isole; una marea inviusibile, chiamata Marea di Memoria, che spingeva i ricordi lungo Fili di Luce in modo che qualcuno li toccasse. Lira Solta camminava sul marginedi una passerella di cristallo, leggera; in equilibrio tra un battito di gravità e l' altro. Le sue ditascivolavano sull' aria come una cartina nautica come una rotta guidata dalle stelle. Leggendo la traiettoria delle correnti gravitazionali come si legge una rotta incisa  su una tavola. La cicatrice sul braccio sinistro brillava di una luce quieta, un marchio inopportuno che non ricordava come fosse venuto, un tatuaggio che non ricordava di avere fatto, comparso dal nulla come il Silenzio della Solitudine che consuma piano piano la voglia di essere creando un vuoto interiore incolmabile. Si chiese se la cicatrice fosse stata rubata da qualcuno o se fosse una memoria rubata al tempo. Una memoria dispersa tra i viali di luce delle stelle. La banda di protagonisti del pensiero e della parola che aveva scortato fin lì era raccolta nel ventre di una Specchia: un guscio  di pietra viva che fungeva da foro di scambio, laboratorio e tempio di una forma di rito che sembrava un incrocio tra ingegneria rudimentale e magia. Le Specchie, custodi di equilibri instabili, controllavano una parte del mondo con gesti misurati e parole che suonavano come campanelli d' allarme, come campanelli accesi dall' energia elettromagnetica, l' elettricità. Lira Solta si fermò accanto a una teca di ossidiana che conteneva una mappa invecchiata dal tempo, una mappa che non tracciava una località, ma una data; un punto nel tempo, l' unico in cui tutte le memorie delle isole convergevano senza distorsione. Non era una mappa come le altre, ma una promessa di crollo o di rinascita, a seconda di chi la comprendesse e di come la usasse. Accese l' Occhio di Cristallo che portava in una tasca nascosta e, guardando dentro, vide riflessa non la sua faccia, ma una linea sottile di numeri e simboli che parevano respirare da tanto che sembravano vivi. " Ragiona come una cartografa delle correnti, Lira, " disse una voce alle sue spalle, roca e tagliente, ma con una dolcezza che sembrava svolgersi come una vela al vento di Tramontana; era Vin, un Sussurrante dall' aria sinistra, mediatrice dei Flussi Mentali, capace di ascoltare i sussurri che viaggiavano tra le memorie, i messaggi dentro una bottiglia che circumnavigavano gli oceani interiori ed esteriori, oltre che i viali di stelle dell' Universo dove le galassie dialogano coi respiri vitali della Coscienza collettiva. Aveva gli occhi grandi, neri e fierri come una cala notturna, come inchiostro di seppia, e i capelli leggeri, fini e scintillanti che parevano composti di minuscole scintille di memoria. " E' una data, non una destinazione, Vin, forse è la data della Nascita, o della fine, o di entrambi. " Lira Solta chiuse la teca con delicatezza. Poi, senza fretta, estrasse dalla tasca una piccola Chiave di Vento che aveva trovato a bordo di una nave naufraga, una nave fantasma che percorreva l' oceano fiera della sua solitudine, ma triste per le memorie andate disperse. Era una chiave davvero sottile, con una superficie che pulsava come arterie sollecitate da un' emozione. Non era una chiave normale, pulsava con i razzi di Memorie Ventose, come se la respirazione stessa della memoria fosse in attesa di un tocco. " Parla la Marea di Memoria, non la tua curiosità. " Osservò Memorit, la custode delle memorie e dell' equilibrio tra ricordo e oblio. Indossava una tunica che parevano tessere di sabbia, e gli occhi, dietro una piccola lente, sembravano sempre vivere in meditate attese. Le memorie, i custodi delle memorie, conservavano i ricordi come si conserva un raro vino d' annata, un raro liquido in una bottiglia sigillata. Ma se si avvicinavano troppo, o li misuravi troppo a freddo, la mente si spegneva come una candela nella corrente del passato dove respirano memorie felici o memorie gravide di rimpianti e di paturnia. Memorie colme di paura e serene nella loro libertà resonsabile e consapevole della verità che fa girare il mondo. " La mappa parla di una data, ma la data non è una destinazione; è una Chiave di Vento, una soglia che si apre, una porta che si apre quando tre chiavi si incontrano e condividono il loro respiro, " disse Lira Solta, incapace di nascondere l' emozione che s' insinuava nel tono della voce che sembrava un nodo alla gola che portava lacrime a cascata a ingrossare l fiume delle emozioni represse. " E questa è una delle tre: una Chiavedi Vento. La Chiave di Vento, come la chiamava lei, non era puramente un oggetto; era una reliquia che pulsava con i Razzi di Memorie Ventose. Se la si accettava in una mano e si respirava al ritmo della Marea, poteva aprire una crepa tra le memorie di un' isola e quelle di un' altra, permettendo a una persona di toccare non solo un luogo,ma anche un ricordo condiviso, una memoria che attraversava le Barriere di Gravità e Tempo.La seconda figura presente, un artigiano della gravità di nome Filo,si chinò su un piccolo banco di metallo che sembrava uina parte di un enorme macchinario sommerso I suoi strumenti erano pezzi di ingegneriarudimentale, ma capaci di compiere imprese incredibili. A volte si chiedeva se la gravità non fosse una forma di musica, suonata da chi sa dove e come nasce la vita. " La data potrebbe essere una scadenza, ma la mappa è vecchia, forse risalente agli stessi tempi della nascita delle isole. Se troviamo le tre chiavi,potremmo arrivare al Cuore dell' Oceano delle Memorie, e forse scoprire la verità su ciò che è accaduto alle soglie, " disse Memorit, la voce di memoria a cui tutti si affidavano. " E cosa è la Nascita? " Chiese uno della banda, una giovane viaggiatrice appartenente alla casta Stargap chiamata Aria con i capelli come fili di luce spezzata. " Se è la nona isola, è la prova che la memoria può essere riscritta; ma cosda significa riscrivere? " Lira Soltya guardò la mappa di ricordi che brillava dentro l' Occhio di Cristallo e, per un attimo, la gravità sembrò cantiere aperto. Il mondo era un' interrogazione, e la prima risposta che si dava era sempre una domanda più grande. " Non lo sappiamo fino a quando non arriviamo, " disse con voce ferma. " E non siamo soli a volerla, tutti noi Stargap, Memorit, Forgia e Sussurranti, cerchiamo una cosa; la possibilità di capire come funziona la memoria nel nostro mondo. Forse la Nascita non è una fine, ma un nuovo inizio, o forse una scritta nuova su una pagina antica. " Disse. La banda si mosse allora, tra Correnti Oscillanti e le Strozzature di Gravità tra le isole mobili. Si udì l' orchestra, il rombo di un motore inaspettato; un grande scricchiolio, come se una parte della Terra Sospesa si stesse preparando a cambiare aspetto. L' Oceano delle Memorie, Mare Inafferrabile, non era solo un contenitore di ricordi, ma una rete che collegava ogni cosa a un' altra: la memoria di un oggetto, la storia di una persona, la voce di un vento. La mappa, la Chiave di Vento, la Chiave di Memoria e la Terza Chiave; il terzo elemento necessatio per arrivare alla Nascita. Rimasero in testa come una melodia che non si voleva scordare. Lira Solta allungò la mano e toccò la Chiave di Vento contro la superficie liscia dell' Occhio di Cristallo, e un brivido freddo la attraversò; la chiave divenne calda, e la mappa sembrò aprirsi come una porta che respirava. " Se la data è reale, domani la convergenza della memoria sarà più vicina, " disse Vin, ma la preoccupazione non era nascosta nella sua voce. " Ma la Marea di Memoria è fragile, troppe memorie possono spegnere una persona. Non siamo pronti a diventare eco dispersi nel vento che agita le onde del mare fino a fargli toccare il cielo. Il sole delle nove isole era basso, inclinato come una lama. Quando la banda giunse al bordo di una cresta di roccia che scendeva in una valle di nuvole, una barca a vela, costruita da una combinazione di falegnameria e magia, giaceva sul fianco dell' Embro, pronta per l' uso. mUna mappa di corde sembrava in qualche modo connessa alla vela, come se la barca stessa fosse una parte della data e della meoria, una memoria del vento. " Se la memoria è pericolosa, come possono navigare? " Chiese Aria, la Stargap, guardando l' acqua intorno alle isole sospese, con occhi che sembravano chiedere al mondo di rivelarsi, di rivelare la verità che si nasscode agli occhi delle persone, pronta a condividere le sue bellezze e la vera essenza degli esseri viventi. " Navigare è l' unica cosa che sappiamo fare, " rispose Lira Solta. " E navigere è anche rischiare di toccare ciò che non si dovrebbe nemmeno sfiorare col pensiero. Ma la domanda è: cosa facciamo se la memoria ci tocca prima che noi la tocchiamo? " La risposta non arrivò subito, il vento rispose a modo suo, soffiando tra le crepe della pelle delle isole e portando con se un ricordo fuggevole; la risata di un bambino, la voce di una persona perduta interiormente, la voce di nuna persona perduta nei boschi della solitudine. Le memorie mentali o, memo correnti, sibillavano nelle orecchie come una goccia  di pioggia che continua all' infinito la sua cantilena. Era la Città delle Memorie, ma era anche un luogo dove i ricordi non erano solo ricordi: erano presenze, personaggi, promesse che potrebbero cambiare le regole del mondo, un nuovo vivere, un vivere consapevole e accorto, libero e responsabile dei propri pensieri e delle proprie azioni, un  mondo dove si respirano sereni abbracci di pace e solidarietà, di comprensione tra la gente e i popoli; un nuovo mondo dove i governanti sono uno di noi, pronti a stringerci la mano e ad ascoltare i nostri bisogni. Quel pomeriggio la banda trovò una piccola stanza all' interno di una Specchia dimessa, una specie di archivio in cui si conservasno i ricordi primordiali delle isole. All' interno c' era un oghgetto che sembrava un analogo della Chiave di Vento; una sfera di vetro che conteneva un flusso di memoria innocua, una memoria di una farfalla che aveva volato su una coltre di luna. Eppure, come spesso accade in quel mondo, una memoria innocua poteva diventare pericolosa se la si sovrastimolava o se la si incastrava nel contesto giusto. Bene! " Disse Memorit Prasc, la voce che aveva un passato insieme a loro. " Avete trovato qualcosa che non è una chiave, ma è una traccia. Se lavoriamo insieme, potremmo capire cosa potrebbe accadere se una memoria innocua venisse destabilizzata. La Nascita potrebbe essere appunto, un approdo in cui gli effetti di memoria si intrecciano e creano una nuova realtà. Ma dobbiamo essere cauti; ciò che appare innocuo può spegnere una persona, svuotarla dentro fino al dissolvimento della coscienza. Lira Solta prese la sfera di vetro tra le dita, osservando come la memoria al suo interno si muovesse come una piccola Marea di Luce. Non era la Chiave di Vento, ma un ricordo innocuo. . Forse, pensò, la Chiave di Memoria era destinata a essere usata per contenere, per proteggere o per liberare memorie che non dovevano esistere. Ma era solio l' inizio. Quando la sera cadde, la banda tornò al baricentro della Specchia e si preparò a dormire. Ognuno sapeva che la notte, sui Sogni di Pietra, l' arcipelago di isole fluttuanti non era una quiete, ma un' altra forma di precarietà, una chance che la gravità potesse cambiare e una memoria potesse sfuggire. Lira Solta era seduta sul davanzale di una finestra che guardava il Mare di Memorie, e ascoltava il lento scorrere dei destini causati nel mondo da consapevolezza e da avidità che si veste da pigliatutto, e da potere che destabilizza la mente e compie ingiustizie sociali e atrocità che tolgono dignità e causano rabbia nelle persone, un senso di vuoto che fa soffrire e cerca uina rivalsa giusta. Le correnti gravitazionali tracciavano una mappa invisibile davanti ai suoi occhi, una mappa che si poteva leggere se si chiedeva al vento di parlare.La cicatrice sul braccio sembrava pulsare da dentro, come una piccola finestrasu un ricordo che non si poteva toccare, ma che poteva solo parlare... Forse parlare. Il mattino successivo, la squadra mise in pratica una piccola prova; avrebbero camminato lungo una cresta esposta su un' isopla con gravità leggera e tempo accellerato. Se la data era reale, la convergenza delle memorie delle isole avrebbe potuto manifestarsi lì, in quel punto dove la magia correva insieme alla luce delle stelle. E lì, forse,la terza chiave si sarebbe mostrata. Mentre camminavano, l' isola su cui si trovavano cominciò a tremare non di terremoto, ma di una spedie di respirazione lenta. Le memorie delle isole vicine, scambiate attraverso la Marea di Memoria e la memoria ell' acqua, vibravano come corde di uno strumento musicaleche non avevano mai suonato prima di allora. L' aria si fece carica di ricordi intrisa di emozioni; alcuni ricordi erano dolci, altri crudeli, altri pieni di rimpoanti e di colpe che non volevano capire chi le avesse attivate, ma col denominatore comune che erano state dannose, invece di utili; ma però avevano insegnato qualcosa che poteva essere accettato, o rifiutato con negligenza, facendosi trasportare come vele stanche verso la dissoluzione della coscienza. Tra tutti i ricordi, una voce lieve quasi una sinfonia sussurrò. " Arrivate. Non dimenticate!" La chiave di memoria, una piccola scatola di ferro bianco,iacque ai piedi di una roccia. Era una boccache aspirava memorie innocue, un contenitore di ricordi che rischiava di diventare una trappola se veniva aperto da mani non pronte o mani impure. Lira Solta si chinò, prese la scatola e la chiuse; non c' era nulla di incredibilmente spettacolarein quel momento, solo la consapevolezza che le tre chiavi dovevano incontrarsi in una data, in una bozza di tempo. " La terza chiave sarà forse qualcosa che non è oggetto, ma occasione, " disse Vin, ritirando le mani dalle tasche dei pantaloni. " Forse è una promessa. Una scelta. "
" O una persona, " aggiunse Aria guiardando il colore del cielo che cambiava tra l' azzurro e il lavanda intriso d' ambra, come se la notte volesse improvvisamente riaccendersi. E fu allora che lo spettacolo delle Correnti Memorie si fece più evidente; alle profondità dell' Oceano delle Memorieemersero tracce di una narrazione, un filo conduttore che sembrava un racconto condiviso tra molte cose. Le isole presero a muoversi sospinte dal Vento delle Nove Solitudini, muoversi in una danzalenta, come se un direttore d' orchestra invisibile avesse alzato la bacchetta per ordinare l' inizio della sinfonia. La data, la quinta, la nona, la sesta, non importava; importava solo che l' infanzia delle memorie doveva incontrarsi con il presentedella banda e trasformarsi in una risposta o in un enigma. E a quel momento, quando la Marea di memoria sembrò essere sul punto di scoprire la sua risonanza. Lira Solta capì una cosa; la Nascita non era una destinazione. Era una possibilità; era una domanda che chiedeva di essere ascoltata. La notte cadde ancora, e il mondo sembrò dare una stretta di mano tra le sue memorie e i loro ricordi. E la mappa, la Carta delle Correnti, non era solo una promessa; era una possibilità, una libertà responsabile. Perchè se avessero preso la strada sbagliata, se avessero toccato reoppi ricordi, il suono della memoria, una volta acceso, avrebbe potuto spegnere la loro mano prima che potessero toccare il mondo. Eppure, nonostante il pericolo, non potevano tirarsi indietro Perchè la loro banda era una cosa sola almeno fino a quando non fosse stata spezzata da una sceltaimpossibile. E se la Nascita delle memorie poteva essere una distruzione o una rinascita essi scelsero comunque di proseguire. Una piccola lucentezza li guidò attraverso l' alba; la data di convergenza, la traccia della nona isola, e la ricerca delle tre chiavi era entrata nel loro destino, non perchè fosse semplice, ma perchè era l' unico modo di dare senso a ciò che era iniziato: una data, una marea, una memoria, una promessa, una responsabilità, ma anche una possibilità. Con il primo bagliore della giornata, un' aurora che prometteva scintille, Lira Solta aprì di nuovo l' Occhio di Cristallo e guardò la Mappa di Memoria che vi abitava.
Le correnti gravitarono intorno a loro come se stessero ascoltando una canzone che solo loro potevano sentire. E nel cuore di tutto, la scritta luminosa della Data; una stringa di numeri e segni che sembravano respirare. La Nascita li attendeva. La loro bocca, la loro mano, la loro ragione consapevole e accorta, erano pronte o meno a entrare in quel respiro di memoria. Ma una cosa era chiara; non sarebbero tornati indietro, fino a quando non avessero visto con i propri occhi se quel resporo fosse stato solo una minaccia, o se era davvero un ponte, una condivisione. E forse in quel ponte, avrebbero trovato non solo una risposta, ma una nuova domanda: cosa davvero significa riscrivere la storia delle Soglie?... E chi avrà il diritto di farlo?... Forse una verità che sarà emersa da milioni di menzogne e che apre gli occhi delle persone, risvegliando la coscienza collettiva fino a dare un nuovo respiro; un respiro che da consapevolezza e una vita serena, libera e responsabile alle persone, ai popoli del mondo che condivideranno con gioia ogni cosa che tenga il nuovo legame in pace e amore duraturi.


Il Vento delle Nove Solitudini /respiri condivisi testo di Claudio51
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