poesia dotta, ho solo un dubbio da sottoporti: nel verso "civitas / urbis" scrivi in latino. però civitas è nominativo (la città come totalità dei suoi abitanti visti nella loro dimensione "pubblica")..
Bella l'immagine della parola che diventa cibo per il palato. Mi viene in mente la tradizione cristiano per cui il Verbo (il figlio della trinità) si fa carne nella figura di Cristo.
Ogni tanto bisogna cambiare strada, per cercare, migliorare, e come tu dici: dentro tutto tace, perché il silenzio a volte è il migliore amico, quello che dice di più. Ciao Marcello.
Polvere che è stata sabbia, ha vagato per mari e trasportata da venti impetuosi, nascondendo in sé il simbolo del vero amore. Da esso tutto nasce e torna, come un un lungo viaggio che mai avrà fine..
"Domande le sue spine...mi ricordano che esisto"... saper cogliere della bellezza anche i lati "oscuri" , andare oltre i "delicati petali" ed interrogarsi sul perché delle spine... Belle metafore, ..
Sinteticamente, realizzo questa interpretazione: la libertà come soffio vitale, la bellezza che riaffiora, sconfiggendo le spine della mente. Testo raffinato, elegante nella stesura, ben congegnat..
Avvolta dalla nebbia nelle immagini che evoca e nel significato che racchiude ... è molto personale ( ed è un bene che lo sia ) e quindi non del tutto comprensibile al lettore ... questo ..