Come un pastore davanti alle comete

scritto da allaricercadiunnome
Scritto 5 anni fa • Pubblicato 5 anni fa • Revisionato 5 anni fa
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Testo: Come un pastore davanti alle comete
di allaricercadiunnome

Quando ogni sera – nessuna esclusa- sei sopraffatto dal desiderio che tutto finisca in quel preciso momento, così come è iniziato quel maledetto giorno di tanto tempo fa e ti alzi al mattino, spinto dall'inerzia e dalla magra consolazione che, anche in quel giorno, arriverà il momento in cui ti sarà concesso di spegnerti di nuovo.

E allora sei aggredito da degli assillanti sensi di colpa, diametralmente opposti perchè, da un lato, non sei in grado di trovare la fine di tutto questo e dall'altro ti rendi conto di quanto tu sia vile ed ingrato a non vedere che ogni vita, compresa la tua, abbia in sé qualcosa di meraviglioso.

E pensi che non sarai in grado di recitare anche quel giorno la tua parte, nel pieno rispetto del ruolo e funzione che voi tutti- te compreso ed ognuno per il proprio aspetto – mi avete assegnato.

E se “batto i piedini” e affermo, a gran voce, che lì io non ci voglio stare, vengo accusata, a seconda delle persone o di essere solo una bambina viziata o - il che si equivale – di non essere mai cresciuta, quasi fossi una sorta di Peter Pan che ha perso di vista le proprie responsabilità o ha perso, per restare in tema, la sua ombra che è esattamente quello che si vuole io sia. L'ombra di me stessa.

Ma nessuno di voi si è mai posto il problema che io, in quelle precise e delimitate caselle che voi mi avete assegnato, non mi ci riconosca affatto, in nessuna di esse, e non mi sia concesso alcun punto dal quale partire.

E allora penso che se, per qualche illogica ragione, io non dovessi rassegnarmi a tutto questo ed impazzissi completamente oppure, più correttamente, manifestassi all'esterno la pazzia che mi rode e mi consuma dentro quotidianamente – ecco cosa mi rode -, allora tutte queste persone che mi circondano e che non mi conoscono affatto capirebbero che io non sono normale.

E torna un mio pensiero ricorrente, per quanto più lucido di quello che potresti pensare, che, alla fine, verrei rinchiusa in una stanza, che io immagino – senza provare, per una volta, alcuna angoscia – molto piccola e dalle alte pareti bianche, dove io potrei passare le ore a fissare il soffitto, questa volta sì sul serio, come un pastore davanti alle comete.
Come un pastore davanti alle comete testo di allaricercadiunnome
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